Lo stesso dottor Fabio Luigi Pasta che, insieme al primario Carlo Maria Bulgheroni, ha compiuto una vera impresa solo poche settimane dopo. "E' stato tutto rapidissimo: a fine dicembre il dottor Pasta mi ha comunicato la diagnosi, ovvero un tumore all'utero piuttosto aggressivo, emersa dall'esame istologico - racconta la rescaldinese - e pochi giorni dopo, il 5 gennaio, sono stata operata". Un intervento impegnativo, durato alcune ore e che ha richiesto anche uno sforzo organizzativo importante. Come sta avvenendo in diverse altre strutture sanitarie lombarde, infatti, molti interventi vengono rinviati o addirittura cancellati a causa del sovraccarico per i ricoveri causati dalla pandemia. Ma il rinvio di questa operazione avrebbe potuto avere effetti devastanti: la vita della donna era in serio pericolo e ogni giorno di attesa si sarebbe potuto rivelare fatale. Il primario Bulgheroni, il dottor Pasta e il suo staff sono quindi riusciti a organizzare tutto in tempo record, salvando di fatto la vita alla donna. Che dopo una settimana di degenza ha potuto tornare a casa e ora si sta riprendendo. "Ringrazio di cuore il primario Bulgheroni, il dottor Pasta, il suo staff medico, le ostetriche, le infermiere e tutte le persone che lavorano nel reparto di Ginecologia dell'ospedale di Gallarate per la loro competenza e umanità - afferma Miriam L. -. Rappresentano tutti un'eccellenza che meriterebbe un riconoscimento e non solo a livello lombardo".
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