REDAZIONE VARESE

Varese, “vorremmo regalarvi dei gioielli per una grazia ricevuta...”. La truffa alle suore sfuma e arriva la polizia

Nel mirino di uno straniero le religiose dell’istituto scolastico “Maria Ausiliatrice”: l’uomo si è fatto consegnare diversi oggetti sacri, ma all'ennesimo appuntamento si è trovato davanti gli agenti della Questura

Le suore a un certo punto hanno mangiato la foglia e hanno chiamato la polizia

Le suore a un certo punto hanno mangiato la foglia e hanno chiamato la polizia

Varese, 2 dicembre 2024 – “Vorremmo donare dei gioielli per ringraziare il Signore di una grazia ricevuta, la guarigione di nostra sorella, arrivata grazie alle vostre preghiere”. Ha esordito così, al telefono, da un’utenza attivata con dati falsi, un italiano con accento straniero che alcuni giorni fa ha contattato l’istituto scolastico varesino “Maria Ausiliatrice”. L’obiettivo non era tanto quello di rendere lodi alla Divina Provvidenza, tantomeno di regalare oro, bracciali e anelli, ma di conquistare con una scusa ben architettata la confidenza delle suore, per poi tendere loro la rete e raggirarle. 

Opera di convincimento

Di fronte al diniego delle religiose di ricevere in regalo quei gioielli (che erano in realtà paccottiglia da pochi euro), lo straniero ha allora adottato una contromossa: si è proposto di fondere i preziosi in oro per ricoprire alcuni oggetti sacri in possesso dell’istituto. La madre superiora ha così acconsentito. Il soggetto con artifici e raggiri, è riuscito infatti a convincere le suore a farsi consegnare i inizialmente un oggetto sacre, seguito successivamente da altri tre. Insospettite dall’insistenza e dall’ulteriore richiesta di preparare altri dieci oggetti (fra statue e crocifissi), le suore hanno informato la Polizia, che ha organizzato un intervento mirato. Quando lo straniero si è presentato alla porta dell’istituto di piazzale Libertà, questa volta assieme a un uomo e a una donna che ha raccontato essere i genitori, si è trovato davanti, oltre alle suore, anche gli agenti.

Scattano le manette

Dopo aver restituito gli oggetti, che le suore hanno subito riconosciuto come non solo lavorati com’era stato asserito dal truffatore, ma anzi danneggiati rispetto al loro stato originale, i tre sono stati fermati dai poliziotti della Squadra Mobile appostati nelle vicinanze. Le indagini hanno svelato la falsità delle affermazioni e l’intenzione di truffare l’istituto scolastico. Gli oggetti, successivamente esaminati da un gioielliere, sono risultati non solo privi di alcuna doratura, ma anche alterati e compromessi. I tre responsabili sono stati denunciati per tentata truffa e nei loro confronti il questore di Varese ha emesso il foglio di via obbligatorio, vietando di tornare nel Comune di Varese per un periodo di tre anni al primo soggetto e due anni agli altri due.