Varese, scoperta truffa all'Inps da 5,8 milioni di euro

L'azienda dichiarava meno giornate di lavoro di quelle effettive, attivando illecitamente le procedure per la disoccupazione

L'azienda al centro dell'inchiesta si occupa di manutenzioni autostradali

L'azienda al centro dell'inchiesta si occupa di manutenzioni autostradali

Varese - L'ispettorato del Lavoro di Varese, insieme all'Inps e ai carabinieri, hanno smascherato una truffa all'Inps da quasi 6 milioni di euro messa in piedi da un'importante azienda che opera nel settore della manutenzione autostradale e delle aree verdi connesse alla rete delle autostrade.

Al termine dell'indagine, effettuata su delega delle Procure di Busto Arsizio e di Ravenna, è stato smascherato un meccanismo illecito finalizzato alla truffa aggravata nei confronti dell'Inps attraverso l'abbassamento del costo del lavoro. La verifica ha portato al recupero di contributi, indennità di disoccupazione agricola indebitamente percepita e sanzioni civili Inps per un importo complessivo di 5,8 milioni di euro

Secondo quanto accertato dagli investigatori l'azienda avrebbe agito su due fronti: da un lato, avrebbe denunciato un numero di giornate di lavoro inferiori a quelle effettivamente svolte, con la conseguenza che le restanti giornate erano coperte dall'Inps con la disoccupazione agricola; dall'altro, per le giornate effettivamente lavorate, avrebbe denunciato mensilmente retribuzioni inferiori a quelle dovute, utilizzando voci di premi non meglio definiti.

Il sistema avrebbe consentito alla società di ottenere un minor costo del lavoro in ragione del minor onere contributivo, e ai 400 lavoratori coinvolti di beneficiare mensilmente di importi superiori alla retribuzione che sarebbe loro spettata, in quanto avrebbero percepito anche la disoccupazione agricola, in realtà non dovuta.

Il meccanismo messo in atto dall'azienda si sarebbe basato sul controllo analitico e costante delle giornate lavorate da ogni singolo dipendente, in modo da non superare il limite delle 180 giornate annue, che avrebbe determinato il diritto di trasformazione del contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato. La società, peraltro, avrebbe utilizzato lavoratori agricoli in attività di natura edile, eludendo gli oneri - molto più gravosi - del contratto collettivo degli edili.