Trovato impiccato, "fu un suicidio" Respinta la richiesta di riaprire il caso

L’aveva avanzata la famiglia di Simone Mattarelli con una perizia della criminologa Roberta Bruzzone. Il 28enne di Lentate sul Seveso nel 2021 venne trovato morto in un’azienda di riciclaggio del vetro a Origgio

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di Stefania Totaro

Non si riaprono le indagini sulla morte di Simone Mattarelli, il 28enne di Lentate sul Seveso che il 3 gennaio 2021 venne trovato impiccato all’interno di un’azienda di riciclaggio del vetro a Origgio dopo che nella notte, alla guida di una Bmw, non si era fermato all’alt dei carabinieri ed era stato lungamente inseguito. La Procura di Busto Arsizio non ha accolto la richiesta presentata dai familiari del giovane nel settembre scorso attraverso l’avvocata Roberta Minotti. I genitori di Simone Mattarelli, dopo che nel gennaio scorso il Tribunale di Busto Arsizio ha archiviato la morte come suicidio, si erano rivolti alla nota criminologa Roberta Bruzzone che, dopo aver effettuato gli approfondimenti del caso, aveva messo in evidenza quelli che a suo parere erano una serie di incongruenze nello svolgimento delle indagini. Ne era seguita una nuova istanza di riapertura delle indagini. "Con la richiesta di riapertura dell’inchiesta sono state messe in evidenza una serie di errori e anomalie nello svolgimento delle indagini condotte dai carabinieri - si legge nella nota dell’avvocato Minotti - e una serie di errori ed omissioni commessi dal medico legale nominato dal Pubblico Ministero (quale ad esempio l’omessa segnalazione di una emorragia addominale) e soprattutto l’assenza di tracce di sangue sulla cintura stretta al collo, nonostante Simone Mattarelli perdesse sangue da una mano e avesse il viso sporco di sangue, dato fattuale ed incontrovertibile che fa presupporre che la cintura non fu maneggiata dallo stesso Simone. Diversamente sulla cintura si sarebbero dovute trovare macchie di sangue.

Secondo il Pubblico Ministero, invece, l’assenza di tracce di sangue sulla cintura deve ritenersi una circostanza "neutra" dato che sulla cintura c’erano tracce biologiche solo di Simone Mattarelli". L’avvocata Minotti ha già fatto sapere che i familiari di Simone Mattarelli "non si rassegnano e forniranno ulteriori prove fino a quando non otterranno giustizia per Simone". Il caso è stato archiviato, su richiesta della stessa Procura, come suicidio. Inutile per i genitori e il fratello del 28enne opporsi e chiedere la prosecuzione degli accertamenti. Il fascicolo penale contro ignoti per istigazione al suicidio è stato chiuso sostenendo che la sola presenza di "impronte lasciate da piedi scalzi" nel tragitto che ha portato a rinvenire il corpo senza vita e non anche segni di trascinamento è la chiave della vicenda, mentre per le lesioni sul corpo "è ragionevole ritenere che se le sia procurate mentre scavalcava la recinzione dell’area industriale, peraltro sotto l’effetto della cocaina".