Travolto da un’auto L’investitore patteggia due anni di carcere

Donato Bianco perse la vita dopo essere stato sbalzato dalla sua moto. A causare l’incidente la manovra azzardata compiuta da un sessantenne.

di Andrea Gianni

LUINO

"Chiunque abbia incontrato Donato, anche solo per un istante, non lo ha dimenticato. È questo che colpisce di lui, la memoria di tutti quelli che lo hanno incontrato anche solo fugacemente sulla loro via". Gli amici di Donato Bianco ricordano con queste frasi il 27enne vittima di un incidente stradale il 21 febbraio 2021 a Luino, durante una gita domenicale in moto sulle strade dell’Alto Varesotto. L’uomo di 66 anni che ha provocato l’incidente all’incrocio fra viale Dante Alighieri e via Lido con una manovra azzardata, tagliando la strada alla moto, nei giorni scorsi ha patteggiato la pena di due anni di reclusione per omicidio stradale, con il beneficio della sospensione condizionale. Il gup di Varese Anna Giorgetti ha disposto anche la sospensione della patente per un anno. Si chiude così la vicenda processuale. Resta, due anni dopo la tragedia, il dolore dei familiari e degli amici. Donato Bianco, originario della Puglia, si era trasferito in Lombardia dopo le scuole superiori, per cercare lavoro. Un percorso che lo aveva portato, dopo diverse esperienze nel campo della ristorazione, a trovare l’impiego dei suoi sogni, come service desk engineer in un’azienda, mettendo a frutto la sua passione per l’informatica. Aveva trovato casa a Lomazzo, nel Comasco, e stava costruendo un futuro quando la sua vita è stata spazzata via, attorno alle 16,20.

La sua moto Suzuki è andata a sbattere contro la Opel Meriva che, nel tentativo di cambiare direzione, aveva effettuato una manovra irregolare "ostruendo la sede stradale". Donato, che indossava il casco, è stato quindi sbalzato dalla sella, è caduto a terra e ha riportato ferite che hanno provocato la morte.

Dai rilievi della polizia locale di Luino, si legge nelle motivazioni della sentenza, è emerso che il 66enne ha "iniziato la manovra di svolta a sinistra in modo imprudente, senza rallentare o comunque senza assicurarsi adeguatamente che non stessero provenendo veicoli" dal senso di marcia opposto. "Donato era generosità, affetto, affidabilità, energia e risata contagiosa – ricordano gli amici – era l’anima della festa, perché riusciva a riunire in una stanza persone che nel mondo esterno non si sarebbero mai incontrate. Ma Donato era anche un sognatore e un grande lavoratore e, dopo tanti sacrifici, queste doti gli erano valse il lavoro dei suoi sogni. Donato è sempre con noi nella nostra quotidianità: ce lo ricorda una vecchia bottiglia stappata insieme, un regalo spiritoso sulla scrivania, le fedi nuziali di chi lo ha scelto come testimone, i computer assemblati per gli amici con amorevole cura e mille altre cose, come ogni risata fatta insieme".