REDAZIONE VARESE

Testimonianza choc:: "In cella si impara"

Un magentino di 40 anni ricorda con orrore l'arresto di un anno prima. Oggi sta scontando la pena ai domiciliari in una città diversa. Il carcere gli ha insegnato molto, ma è una palestra di criminalità.

Venne arrestato il 15 novembre dello scorso anno. Oggi è ai domiciliari e sta continuando a scontare la sua pena. Lui è un magentino di circa 40 anni che ricorda quel giorno con orrore. Ma oggi, a distanza di un anno, può dire che il carcere gli è servito.

"È venuto a prendermi

il comandante dei carabinieri di Magenta, - ricorda - maresciallo Massimo Simone. Sono stato portato dapprima ad Abbiategrasso per le formalità di rito, impronte, foto, altezza per poi tornare a Magenta. Mi dicono che mi dovevano mettere le manette, era la procedura". Arriva a San Vittore e l’impatto è devastante. Viene messo in una cella di quattro metri per tre con 5 nordafricani. "Non c’era dialogo tra di noi". Cominciano i colloqui con gli educatori e per il magentino si rivelano una fortuna. Ha esperienza a contatto con la gente e viene visto di buon occhio. "Comincio

ad entrare in una commissione – racconta – Mi piaceva, mi era stato affidato l’incarico nell’ambito del Cineforum". Al di là di questo aspetto positivo

la casa circondariale

è durissima per tutti. Una palestra di criminalità dove si trasmettono le tecniche per commettere una truffa o una rapina. Oggi il magentino sta continuando a scontare

la sua pena ai domiciliari in una città diversa da Magenta. G.M.