Varese: stretta di mano troppo vigorosa a due ispettrici, imprenditore va a processo

L’episodio si è verificato in un’azienda di Cantello, durante un controllo. Le due donne hanno reputato il comportamento dell’uomo “violento e intimidatorio”. La difesa: nessuna minaccia, l’energia del gesto è dovuta al fisico massiccio

Stretta di mano (Archivio)

Stretta di mano (Archivio)

Varese, 4 aprile 2024 – Quante volte, presentandovi a uno sconosciuto e scambiando con lui uno dei saluti più comuni, avete pensato “che stretta di mano vigorosa”? Ebbene un imprenditore varesino, a quanto pare dotato di una certa energia, è finito a processo con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale proprio per una stretta di mano.

I fatti

L’episodio risale al 2016. Si è verificato in un’azienda di Cantello, Alto Varesotto, al confine con la Svizzera. La società, attiva nel settore della lavorazione delle materie plastiche, ricevette la visita di due ispettrici dell'ufficio territoriale del lavoro (pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni).

Ad accogliere i due funzionari è stato il titolare dell’azienda. E sono state proprio le due donne a denunciare l'imprenditore perché, a loro dire, in un caso il 40enne avrebbe stretto in modo troppo forte la mano di un'ispettrice, mentre nell'altro si sarebbe posizionato a una trentina di centimetri di distanza dalla seconda addetta ai controlli iniziando a gridare. Comportamento che alle due donne risultò violento, minaccioso e intimidatorio.

Il processo

Ieri, in tribunale a Varese, davanti al giudice Chiara Pannone le parti hanno discusso arrivando alla stessa conclusione: sia il pubblico ministero Antonia Rombolà, sia il difensore dell'imprenditore, l'avvocato Stefano Ghilotti, hanno infatti chiesto l'assoluzione per l'imputato.

La difesa ha portato parecchi elementi per giustificare il comportamento dell'uomo. Quando il 40enne ha incontrato le due ispettrici era appena uscito dal reparto produzione e aveva ancora i tappi antirumore nelle orecchie: tappi mostrati in aula che giustificavano l'alto tono di voce del 40enne.

Le giustificazioni

E la stretta di mano tropo forte a parere di chi l'ha ricevuta non può essere considerata una minaccia anche in conseguenza del fatto che l'imputato ha un fisico piuttosto massiccio. Sul fronte della possibile sanzione per presunte mancanze in materia di normativa sul lavoro, circa 400 euro, si sarebbe trattato di una goccia nel mare per un'azienda che all'epoca fatturava 3 milioni di euro l'anno. A maggio la sentenza.