
Il prefetto ha bloccato l’ordinanza “anti-maranza” di Gallarate «Non è mai comunicata alla Prefettura»
È entrata in vigore venerdì 9 maggio l’ordinanza definita "antimaranza" firmata dal sindaco di Gallarate Andrea Cassani con l’obiettivo di garantire più sicurezza ai cittadini contrastando la "mala movida" e comportamenti molesti, come gli assembramenti, in particolare delle baby gang, nella zona della stazione e del centro storico.
Ma per il Prefetto Salvatore Pasquariello il provvedimento deve essere modificato, secondo quanto comunicato a Cassani con una lettera, inviata per conoscenza anche al questore Carlo Mazza e al comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Marco Gagliardo. Due i punti contestati: il primo riguarda il fatto che il provvedimento non sia stato comunicato al Prefetto preventivamente ma solo dopo la sottoscrizione, il secondo riguarda il divieto di assembramento (dalle 21 alle 6). Nell’ordinanza sono considerate forme di assembramento vietate "quelle realizzate sedendosi su marciapiedi, gradini o sporgenze posti in strade, piazze o adiacenti agli immobili, nonché quelle in cui è presente musica o vengono consumate bevande o vengono perpetrati schiamazzi e urla o che costituiscono motivo di timore per l’integrità dei veicoli, nonché la permanenza adiacente a monumenti o immobili pubblici o privati".
Il Prefetto nota che "tale provvedimento esorbita dalle competenze" del sindaco "e si pone in contrasto con la consolidata giurisprudenza del giudice amministrativo in materia", pertanto invita "a voler rettificare l’ordinanza" e specifica che "le forze di polizia non potranno dare esecuzione alla disposizione". Il sindaco Cassani ieri ha risposto al Prefetto con un’articolata lettera difendendo il provvedimento. R.F.