Stefano Binda e il risarcimento per ingiusta detenzione: in arrivo la nuova udienza

Fissata per il 21 giugno. Il varesino è stato assolto in via definitiva dalla Cassazione dall'accusa di aver ucciso Lidia Macchi. Per i tre anni in carcere ha chiesto allo Stato 300mila euro

Stefano Binda, 55 anni, definitivamente assolto per il delitto di Lidia Macchi

Stefano Binda, 55 anni, definitivamente assolto per il delitto di Lidia Macchi

Varese – Si terrà il 21 giugno la nuova udienza relativa al risarcimento per ingiusta detenzione a Stefano Binda, che è stato assolto in via definitiva dalla Cassazione dall'accusa di aver ucciso Lidia Macchi, la studentessa varesina di soli 20 anni, assassinata nel 1987 e trovata cadavere a Cittiglio con il corpo massacrato dalle coltellate.

Binda venne arrestato nel 2016, condannato in primo grado e assolto in appello. Per i tre anni in carcere Binda, assistito dall'avvocato Patrizia Esposito, ha chiesto allo Stato un risarcimento di 300mila euro che gli è stato accordato dalla Corte d'Appello di Milano. La Cassazione ha però accolto il ricorso della Procura generale rinviando gli atti alla Corte d'Appello di Milano affinché venga rivalutata l'assegnazione o meno del risarcimento, per cui il 21 giugno si ricomincerà da capo.