Sicurezza sul lavoro. Gli infortuni non calano. Il settore più a rischio resta quello dei servizi

La situazione pre e post Covid in provincia di Varese è stabile

Sicurezza sul lavoro. Gli infortuni non calano. Il settore più a rischio resta quello dei servizi

Sicurezza sul lavoro. Gli infortuni non calano. Il settore più a rischio resta quello dei servizi

Enti pubblici, sindacati e imprese a confronto sulla sicurezza sul lavoro: l’incontro per fare il punto si è svolto in Camera di Commercio. Tra gli interventi quelli del prefetto Salvatore Pasquariello e dei rappresentanti di Inail, Ats Insubria, Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Ispettorato del Lavoro e Asea. "Non dobbiamo dimenticare l’importanza delle persone, risorse essenziali per l’economia e il lavoro - ha sottolineato il presidente dell’ente camerale Mauro Vitiello - è bene quindi porre l’accento sulla loro sicurezza nello svolgimento delle loro mansioni, dei loro compiti".

Le riflessioni si sono mosse intorno ai dati relativi agli infortuni sul lavoro nel periodo 2018-2022, che delineano una situazione di sostanziale stabilità tra pre e post pandemia. Se nel 2020 si è infatti registrato un picco a causa dei casi Covid contratti in azienda riconosciuti come infortuni sul lavoro, nel 2021 invece c’è stato un calo dovuto alla lenta ripresa delle attività produttive e alle limitazioni in vigore.

L’anno successivo ha riportato il trend ai valori precedenti, con un totale di 6.765 infortuni definiti positivamente (nel 2019 erano stati pochi di più, 6.797). Prendendo come base gli ultimi dati aggiornati al 2022 emerge che gli infortuni in provincia riguardano per il 64,4% maschi e per il 35,6% femmine. Le due fasce d’età più colpite sono quelle dai 45 ai 59 anni (42,5% dei casi) e dai 30 ai 44 (29,8%). Nel 79,7% dei casi la nazionalità degli infortunati è italiana e nell’85,8% degli episodi si stratta di lavoratori dipendenti.

Il settore macroeconomico più soggetto agli infortuni è quello dei servizi (con una percentuale del 52% sul totale), con sanità e trasporto e magazzinaggio in cima alla graduatoria. Seguono attività manifatturiere, commercio e settore edile. Nell’84,2% dei casi l’infortunio avviene in occasione di lavoro, nel 15,8% invece in itinere. Infine le conseguenze: l’85% degli infortuni non portano a menomazioni, mentre nel 15% dei casi circa si verificano postumi permanenti. La quota degli incidenti mortali è dello 0,1%, con 7 vittime nel 2022, in linea con gli anni precedenti.