Saronno, morti sospette in ospedale: sequestrati 4 hard disk e oltre 50 cartelle cliniche

Un primario ha parlato dei due arrestati: "Lei conosciuta come una persona che non sta bene, lui è solo molto polemico"

Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni

Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni

Saronno (Varese), 1 dicembre 2016 - Dopo quanto accaduto all'ospedale di saronno negli ultimi giorni, gli inquirenti indagano su almeno una trentina di decessi avvenuti al Pronto Soccorso di Saronno. Si tratta di persone che in un modo o nell'altro durante il periodo trascorso al Pronto Soccorso sono venute a contatto col medico anestesista Leonardo Cazzaniga, 60 anni, arrestato con l'accusa di avere ucciso, attraverso la somministrazione in dosi eccessive di farmaci, in particolare anestetici e sedativi, almeno quattro pazienti, arrivati al Pronto Soccorso con patologie gravi, ma non in imminente pericolo di vita.

Il medico in un delirio di onnipotenza, che secondo quanto risulta dalle carte dell'ordinanza lo portava a dire "io sono Dio", sono "l'angelo della morte", si arrogava il diritto di decidere chi erano i pazienti che potevano vivere e chi invece doveva morire. Su di lui pende anche l'accusa di aver aiutato l'amante, la 40enne Laura Taroni, infermiera nello stesso ospedale, ad uccidere il marito avvelenato nel corso di mesi con i farmaci. Un omicidio per cui anche la donna è finita in carcere. Le cartelle cliniche e i dati di accesso all'ospedale di pazienti che durante il loro ricovero hanno avuto a che fare con Cazzaniga sono stati sequestrati durante le perquisizioni nella struttura sanitaria. Una mole enorme di documenti e dati, si parla di almeno 4 hard disk, che ora dovranno essere vagliati dagli inquirenti, e oltre 50 cartelle cliniche. Nel corso delle indagini verranno contattati come testimoni anche i parenti dei pazienti considerati possibili vittime del dottore.

COMMISSIONE D'INCHIESTA RAPIDISSIMA - La commissione di inchiesta annunciata ieri dalla Regione Lombardia sui fatti di Saronno procederà "rapidissima": lo ha assicurato l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.  "Quello che sta emergendo a Saronno - ha proseguito Gallera - è assolutamente sconcertante sia per i fatti in sé, cioè le azioni compiute dal medico e dall'infermiera, sia per alcune ombre che sembrano esserci sull'azione dell'azienda ospedaliera". L'assessore ha inoltre ribadito di aver "dato mandato all'Ats, l'Agenzia di tutela della salute, di mettere in campo una commissione di inchiesta che verificherà sia dal punto di vista clinico ma anche dal punto di vista procedurale cosa è successo e come si sono comportati i direttori generali e la direzione strategica negli ultimi anni". Gallera ha concluso che «non ci devono essere ombre: i nostri concittadini devono sapere che quando vanno in un ospedale lombardo c'è una garanzia assoluta di cura e c'è una tutela da parte di chi è preposto a questo, assoluta, nei comportamenti dei medici".

"LEI NON STAVA BENE, LUI POLEMICO" - Intanto, uno dei primari dell'ospedale, che ha chiesto di restare anonimo, ha detto: "Il personale medico è sconvolto, non avevamo idea che ci fossero voci del genere su Cazzaniga in pronto soccorso. Lei invece era conosciuta per essere una persona che non stava bene". Il medico ha riferito che nell'ospedale si sapeva che l'infermiera avesse "qualche problema", mentre Cazzaniga era conosciuto come uno "a volte molto polemico". "Lui ha un carattere polemico, ma essendo poco in reparto abbiamo sempre avuto poco a che fare con lui - ha detto lo specialista -. Lei invece era noto a tutti non stesse bene per problemi neurologici, aveva avuto addirittura crisi epilettiche in reparto. Era spesso a casa in malattia. A quel che mi risulta presto sarebbe rimasta a casa definitivamente".

INTERCETTAZIONI - Laura Taroni, infermiera in concorso con l'amante e medico Leonardo Cazzaniga, somministrava farmaci, tra cui ansiolitici, a suo figlio di undici anni tanto che il ragazzino, a un certo punto, le aveva chiesto di dargli meno farmaci. Dalle intercettazioni contenute nella richiesta di arresto, si evince infatti che la donna e l'amante lo inducevano a prendere una pasticca e delle gocce e il ragazzino, perplesso, ne aveva chiesto la ragione alla coppia: "Prima la pastiglia e poi le gocce", dice la Taroni e lui chiede: "Pure le gocce?". Cazzaniga risponde: «Eh sì. La pastiglia ormai tu sei assuefatto (...)". Cazzaniga spiega al bambino cosa significhi essere assuefatto da farmaci. Il bimbo, la mattina seguente, chiede alla madre di dargli meno farmaci: "Stamattina non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto, potresti fare meno gocce?".