
Riccardo Maino
Busto Arsizio (Varese), 5 novembre 2016 - C'è un bambino davanti alla tv. Ha otto anni, sta guardando immagini che lo incantano più di qualsiasi cartone animato, gli occhi sono sgranati, attenti. A conquistare la sua attenzione è il «signore degli anelli», il campione olimpico Jury Chechi.
Il bambino è Riccardo Maino: senza saperlo Chechi ha aperto la strada a un futuro campione. Già, perché da quel giorno quando Riccardo lo vide alla tv sono trascorsi dieci anni e nel frattempo il giovane bustocco è diventato un campione, vincendo titoli mondiali ma soprattutto polverizzando ogni pregiudizio nei confronti della sindrome di Down. Riccardo Maino, che oggi compie 18 anni, ha conquistato un oro alle parallele, un argento al cavallo e un bronzo agli anelli e il terzo posto assoluto nella classifica generale ai Trisome Games che si sono svolti a Firenze, nei quali si sono sfidati 800 atleti disabili provenienti dai cinque continenti.
Ieri dal sindaco Emanuele Antonelli ha ricevuto una pergamena, il ringraziamento ufficiale della città a un giovane «che è un grande esempio per tutti noi – ha detto il primo cittadino – sono orgoglioso di questi giovani che raggiungono grandi risultati con l’impegno, il sacrificio, la forza di volontà». Poi il brindisi e il taglio della torta, festeggiato dal sindaco e dagli assessori Miriam Arabini (Servizi sociali), Isabella Tovaglieri (Urbanistica) e Paola Magugliani (Cultura). Emozionato e sorridente Riccardo ha raccontato la gioia provata la prima volta che è salito sul podio. «Una gioia immensa – ha ricordato – e in quel momento ho sentito che dovevo ringraziare i miei genitori per la grinta che mi avevano trasmesso e gli allenatori che avevano creduto in me».
Riccardo gareggia per la Pro Patria Bustese Sportiva, la ginnastica e l’Inter sono la sua passione. Studente al quarto anno del liceo artistico Candiani (indirizzo grafico) dedica una buona parte del tempo libero dalla scuola agli allenamenti. Sono nove ore alla settimana. «Non sono un sacrificio – dice sorridendo – mi piace troppo». Il resto agli amici, tanti, con i quali oggi festeggerà i suoi 18 anni.
Il giovane campione sottovoce rivela però di avere un desiderio: «Ammiro Jury Chechi, lo rivedo spesso nei filmati, come lui nessuno. Mi piacerebbe conoscerlo». E chissà che non ci scappi qualche volteggio, insieme il signore degli anelli di Atlanta e il giovane campione bustocco, che rimase incantato da bambino davanti alle sue evoluzioni. Un giovane campione che la sua gara più bella l’ha vinta dimostrando che non ci sono difficoltà che non si possono superare e pregiudizi che non si possono abbattere.