ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Ragazzi autistici Un progetto di inclusione

Fondi regionali per 263mila euro al piano che punta a migliorare la qualità della vita dei giovani e delle famiglie con percorsi di aggregazione e sport .

Ragazzi autistici Un progetto di inclusione

di Rosella Formenti

Obiettivo: realizzare percorsi di inclusione sociale dei ragazzi con disturbi dello spettro autistico che secondo gli ultimi studi riguardano 1 bambino su ogni 48 nuovi nati. Il progetto: si chiama "Aut-out", è stato presentato dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con Carolina Odv, Liberi di Crescere, Aias Busto Arsizio "A.Tosi", Triade Sos Autismo e ha ottenuto fondi regionali pari a 263.285 euro. "Aut–out" è uno dei 4 finanziati in Provincia di Varese e ha lo scopo di migliorare la qualità della vita dei ragazzi e delle loro famiglie quindi si svilupperà sia nella definizione di percorsi finalizzati ad aumentare l’inclusività (attraverso momenti di aggregazione, socializzazione, condivisione, sport, partecipazione ad attività ricreative), sia nel rafforzare i percorsi educativi attraverso l’attivazione di interventi anche innovativi, volti a promuovere maggior conoscenza, autostima, autonomia gestionale, capacità di prendersi cura di sé e degli altri. Spiega l’assessore alle Politiche educative Daniela Cinzia Cerana :"In sinergia tra gli assessorati all’Inclusione e all’Educazione lavoreremo sulle strategie per affrontare le problematiche legate all’autismo, sia in ambito scolastico con uno screening per tutti i bambini dai 24 ai 36 mesi che possa individuare i primi campanelli d’allarme, sia sull’attivazione di iniziative, anche ludiche e di socializzazione, che vadano incontro ai bisogni di questi ragazzi e delle loro famiglie".Sottolinea ancora Cerana "il progetto ha anche lo scopo di coinvolgere le famiglie che ancora non sanno a chi rivolgersi e di aiutarle a trovare il percorso più adatto alla loro situazione". Coinvolto anche l’assessorato all’Inclusione, guidato da Paola Reguzzoni che fa rilevare "L’attenzione verso questi ragazzi non deve essere solo dei servizi sociali, la qualità della vita che dobbiamo a questi concittadini deve essere variegata e indirizzata all’autonomia, sono tutti figli della città di Busto e tutti i settori se ne devono occupare". L’auspicio dell’asssessore all’Inclusione è che "questo progetto possa proseguire oltre i due anni previsti nell’affiancare il percorso della famiglia che viene devastata al ricevimento della diagnosi. Però anche la città deve rispondere, con piccoli gesti di attenzione ai bisogni di questi ragazzi".