LORENZO CRESPI
Cronaca

Quattro secoli di musica italiana . L’omaggio dell’Orchestra Canova

Un viaggio sonoro da Venezia a Roma, da Napoli a Cinecittà. Quattro secoli di musica italiana risuonano a Varese...

Un viaggio sonoro da Venezia a Roma, da Napoli a Cinecittà. Quattro secoli di musica italiana risuonano a Varese...

Un viaggio sonoro da Venezia a Roma, da Napoli a Cinecittà. Quattro secoli di musica italiana risuonano a Varese...

Un viaggio sonoro da Venezia a Roma, da Napoli a Cinecittà. Quattro secoli di musica italiana risuonano a Varese con Concerto Italiano, omaggio dell’Orchestra Canova alla ricchezza del repertorio strumentale nazionale. L’appuntamento è per domani alle 18 presso il cortile del Castello di Masnago a Varese (in caso di maltempo nel salone del castello). In programma le trascrizioni orchestrali di celebri madrigali di Claudio Monteverdi, il raffinato Rispetti e Strambotti di Gian Francesco Malipiero e il brillante Concerto per archi di Nino Rota, che alle musiche da film per registi quali Fellini, Visconti e Coppola affiancò una fertile carriera da compositore per il teatro e la sala da concerto.

Sul podio e al violino solista il maestro Andrea Timpanaro. Catanese, si è esibito come solista e camerista in sale prestigiose quali la Carnegie Weill Hall di New York, il Concertgebouw di Amsterdam e la Barbican Hall di Londra. Fondatore del Celia Quartet, è ospite regolare in Europa, Stati Uniti e Asia affiancando al repertorio classico e barocco, con collaborazioni in veste di konzertmeister e interprete su strumenti d’epoca, un vivo interesse per le sonorità contemporanee.

I biglietti sono disponibili su Mailticket e presso il castello il giorno del concerto. L’evento è in partenariato con il Comune di Varese e con il contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto. Un’altra data seguirà domenica 20 luglio alle 18 a Villa Toeplitz. L’Orchestra Canova tornerà protagonista con Piazzolla loves Gershwin, programma che intreccia tango e jazz sulle orme di due giganti del Novecento: Astor Piazzolla e George Gershwin.

Lorenzo Crespi