Più passeggeri, treni insufficienti: "Milano-Mortara da sviluppare"

La Milano-Mortara registra un aumento del 22% dei passeggeri post-Covid, ma affronta problemi strutturali e manca il raddoppio tanto atteso. I pendolari chiedono migliorie urgenti.

Nonostante sia una delle poche linee ferroviarie che in questi anni ha incrementato il numero dei passeggeri rispetto ai valori pre-Covid (ben 22% in più), la Milano-Mortara soffre per i molti suoi problemi strutturali. E il raddoppio, di cui si parla da oltre 20 anni, è scomparso, almeno per il momento. Di questo si è discusso ieri pomeriggio al Castello, nel corso di una riunione che ha anticipato l’assemblea annuale dei componenti dell’associazione pendolari MiMoAl.

"Ciò significa che l’esigenza di trasporto pubblico in questo territorio è elevato, ma non viene del tutto intercettato perché oltre ai problemi della linea ferroviaria mancano le infrastrutture intermodali per connettere il trasporto su ferro con quello su gomma" ha sottolineato Simone Negri, consigliere regionale del Pd, già sindaco di Cesano Boscone. Sulla Milano-Mortara viaggiano 19mila pendolari ogni giorno. "Un dato davvero significativo. Già la prima corsa che parte da Abbiategrasso alle 5.54 ha più di 500 persone, su un convoglio che ha una capienza complessiva di poco superiore – ha aggiunto Franco Aggio, presidente dell’associazione –. Qualche miglioria l’abbiamo avuta con l’introduzione sulla tratta di tre nuovi treni, i Caravaggio. Peccato che siano inadeguati all’utenza. Altre Regioni hanno acquistato i Caravaggio a sei carrozze mentre invece la Lombardia ha in dotazione quelli a quattro o a cinque carrozze, che possono portare solo 570 persone. Così i treni nuovi hanno una capienza ridotta rispetto a quelli che sono andati a sostituire". Un altro problema evidenziato dall’esperienza quotidiana sono i bagni. Su ogni treno ce ne sono solo due. Bagni di tipo chimico che hanno bisogno di frequenti manutenzioni. "Se non vengono scaricati vanno fuori servizio in automatico. Purtroppo non passa una settimana che almeno un convoglio venga soppresso perché i bagni sono scollegati".

E il raddoppio? "Non si farà con i soldi del Pnrr. Si dovranno trovare altri finanziamenti. Ma bisogna farlo quest’anno". "Per risolvere i problemi di questa linea occorrerebbe realizzare il raddoppio sino ad Abbiategrasso e quello, già progettato, tra Parona e Mortara. Con soli questi due tratti, lasciando a binario unico da Abbiategrasso a Parona, si potrebbero aumentare del 70% i convogli in circolazione sulla linea" ha aggiunto Franco Aggio.

Giovanni Chiodini