
Intorno alle 10.30 di ieri una trentina di lavoratori della Pibiviesse di Nerviano ha scioperato per la rottura delle trattattive
Sciopero simbolico alla Pibiviesse: tensioni tra lavoratori e azienda per la rottura delle trattative. Mattinata di agitazione quella di ieri presso la sede della Pibiviesse di via Bergamina a Nerviano. Intorno alle 10.30 una trentina di lavoratori dell’azienda, specializzata nella produzione di valvole per impianti petrolchimici, ha incrociato le braccia per una mezz’ora, dando vita a un’astensione dal lavoro in forma pacifica ma simbolicamente significativa. L’iniziativa è stata sostenuta dalla Fiom-Cgil, che da tempo affianca i dipendenti nelle vertenze aperte con la proprietà.
I lavoratori si sono radunati all’esterno dello stabilimento esponendo le bandiere del sindacato, in un presidio silenzioso ma deciso, volto a richiamare l’attenzione su quello che definiscono un comportamento scorretto da parte della direzione aziendale. Secondo la Fiom, infatti, la società – che conta in totale circa settanta dipendenti – avrebbe disdetto gli ultimi accordi sindacali sottoscritti e interrotto unilateralmente il dialogo con le rappresentanze dei lavoratori.
"Un atteggiamento grave e incomprensibile – fanno sapere dal sindacato – soprattutto alla luce del clima di collaborazione costruito negli anni. Gli accordi non si cancellano con una semplice comunicazione, e rompere il tavolo delle trattative significa chiudere le porte al confronto su questioni fondamentali per il benessere e la tutela di chi ogni giorno lavora in azienda".
Tra i temi al centro della contesa ci sarebbero aspetti legati alla contrattazione integrativa, al riconoscimento di premi di risultato e a questioni organizzative interne che riguardano turnazioni e condizioni operative. I lavoratori, pur mantenendo un atteggiamento composto, non nascondono la crescente preoccupazione per un clima che si è fatto sempre più teso negli ultimi mesi. Dal canto suo, la dirigenza aziendale ha scelto per il momento di non rilasciare dichiarazioni ufficiali sulla manifestazione di stamattina, limitandosi a un "no comment" di fronte alle richieste di chiarimenti.
Il silenzio, però, non contribuisce a stemperare la tensione, e il rischio che la situazione possa degenerare in nuove forme di mobilitazione non è da escludere. La Fiom-Cgil ha annunciato che, se non si riaprirà al confronto, verranno valutate ulteriori iniziative di protesta, anche più incisive, nei prossimi giorni. La vicenda resta pertano aperta e sarà seguita con attenzione particolare anche dalle istituzioni territoriali, vista la rilevanza della Pibiviesse nel tessuto produttivo locale.