MANUELA MARZIANI
Cronaca

Smantellato il presidio CabLog. Dopo cinque giorni di sciopero in Prefettura le basi per l’accordo

Via i manifestanti dai cancelli di Landriano e Santa Cristina, cala la tensione con gli autisti. La protesta rientra grazie a piazza Guicciardi che impone una sede terza dove discutere.

Via i manifestanti dai cancelli di Landriano e Santa Cristina, cala la tensione con gli autisti. La protesta rientra grazie a piazza Guicciardi che impone una sede terza dove discutere.

Via i manifestanti dai cancelli di Landriano e Santa Cristina, cala la tensione con gli autisti. La protesta rientra grazie a piazza Guicciardi che impone una sede terza dove discutere.

Bandiere ripiegate e megafoni spenti. Dopo cinque giorni di sciopero ieri pomeriggio alle 14 è stato smantellato il presidio davanti ai magazzini CabLog di Landriano e Santa Cristina. L’astensione dal lavoro, che non si è fermata neppure durante la Festa della Repubblica, è stata organizzata dal sindacato Usb per protestare contro il mancato rispetto degli accordi siglati in fase di cambio di appalto, per le continue risposte evasive sul premio di risultato e infine per le discriminazioni contro gli aderenti all’organizzazione sindacale. Ieri il sindacato è stato convocato in Prefettura e sono state gettate le basi per un accordo che riguarda i 170 lavoratori dei due magazzini, 120 a Landriano e 50 a Santa Cristina.

Solo a quel punto la protesta è rientrata. "I problemi si sarebbero potuti risolvere più tranquillamente – spiega Alaa Nasser di Usb – se ci fosse stata volontà di ragionare. Invece è stato necessario far intervenire il prefetto, che si è dovuto imporre". A marzo i magazzini CabLog hanno cambiato appalto ed è entrato un nuovo fornitore, Gi Bpo. "Il cambio è stato imposto dal committente ai lavoratori che hanno perso il Tfr – aggiunge Nasser – e si sono ritrovati con accordi siglati in sede prefettizia che non vengono rispettati. Per mesi abbiamo chiesto al nuovo fornitore di concedere un premio di risultato per sollevare un po’ i lavoratori dal caro vita, ma non hanno mai voluto concederlo. L’azienda ha stabilito una cifra e non ha accettato di concordare parametri e modalità di pagamento. La Prefettura, imponendosi, ha stabilito che ci sia una sede terza dove discutere. "Nei prossimi giorni la situazione sarà sistemata. Ci incontreremo e i premi di risultato dovrebbero arrivare". Durante il presidio a Landriano però non sono mancati momenti di tensione perché sembrava che dal magazzino si volessero far uscire merci non lavorate dai dipendenti in sciopero. Non sono mancati momenti di tensione tra autisti e manifestanti, che impedivano ai mezzi pesanti di lasciare il piazzale.

Prima del cambio appalto, Usb avrebbe voluto un processo di internalizzazione che mettesse fine al sistema di appalti e subappalti. "Non lo abbiamo ottenuto, vogliamo che almeno vengano rispettati i lavoratori".

Manuela Marziani