
Maria Fermi, sorella del premio Nobel Enrico FErmi sepolta a. Olgiate Olona
Ogni anno si rinnova a Olgiate Olona la memoria delle 70 vittime del disastro aereo del 26 giugno 1959, quando il velivolo della Twa appena decollato da Malpensa diretto a Chicago alle 17.33 fu colpito da un fulmine e precipitò in fiamme in Valle Olona, nessuno sopravvisse. La più piccola tra i passeggeri, Pilar, cilena, aveva 5 anni. Una tragedia che unì nel dolore tre continenti, Europa, Africa e America e gli 8 Paesi di provenienza delle vittime.
Oggi alle 17.33 la cerimonia in Municipio, con un momento di preghiera, la commemorazione ufficiale e la premiazione dei migliori elaborati degli studenti di terza media che hanno partecipato al progetto didattico dedicato alla memoria del tragico evento. Un omaggio floreale sarà portato al monumento che ricorda la tragedia, ricostruita con un accurato lavoro di ricerca da Alberto Colombo nel volume “Il disastro aereo del 26 giugno 1959 a Olgiate Olon” e sulla tomba di Maria Fermi Sacchetti, sorella del premio Nobel Enrico Fermi, tra le vittime, sepolta nel cimitero di Olgiate Olona.
Da 66 anni una famiglia olgiatese si prende cura della tomba di Maria Fermi Sacchetti, prima lo ha fatto per decenni Giuseppina Airaghi Landoni, dopo la sua scomparsa sull’esempio della mamma i figli, una fedeltà nella memoria come per una persona cara. Una cura che aveva commosso Gabriella Sacchetti che nel 2009, unica dei tre figli di Maria Fermi ancora in vita, in occasione del 50 anniversario del disastro aereo partecipò a Olgiate Olona alla commemorazione. La sorella del grande fisico Premio Nobel era diretta quel 26 giugno 1959 negli Usa, a Chicago, attesa dalla cognata, vedova di Fermi, avrebbe dovuto tenere una serie di conferenze dedicate alla letteratura italiana. Alle 17,33 il viaggio fu tragicamente interrotto, il suo nome tra le settanta vittime che oggi, come ogni anno, a Olgiate Olona saranno ricordate.
Ros. Fo.