REDAZIONE VARESE

Le formelle made in Laveno preda dell'incuria in Toscana

Le 167 piastrelle in ceramica dell'ex colonia di Marina di Pietrasanta sono in stato di abbandono. Il Comune vuole riportarle sul Verbano per esporle al Midec di Cerro di PAOLO CANDELORO

L'ex colonia di Marina di Pietrasanta

Laveno Mombello (Varese), 8 maggio 2016 - Quasi 70 anni fa Antonia Campi, designer valtellinese classe 1921, realizzò 167 piastrelle destinate a decorare la colonia di Marina di Pietrasanta (Lucca), costruita per ospitare i figli dei dipendenti della storica Società ceramica italiana di Laveno Mombello.  Si tratta di uno dei primi lavori dell’artista nata a Sondrio e cresciuta professionalmente in riva al Lago Maggiore: le formelle quadrate, 88 a tema marino e 79 verdi, furono infatti realizzate a fine anni ’40 e rappresentano tuttora un marchio di fabbrica di Antonia Campi. Questo patrimonio, però, rischia ora di finire nel dimenticatoio o - peggio - di perdere tutto il proprio valore a causa dell’incuria e dell’abbandono. A richiamare l’attenzione sulle formelle di Marina di Pietrasanta è Anty Pansera, critico d’arte milanese che ha più volte collaborato con la designer valtellinese. «Il degrado e i furti delle mattonelle sono inarrestabili - esordisce - Questa situazione di incuria mi è stata segnalata solo pochi giorni fa da un’amica che transitava davanti all’ex “casa al mare’’ della Sci. Bisogna assolutamente fare qualcosa».

La questione è presto detta: dopo la chiusura della Società ceramica italiana, l’ex colonia marina ha vissuto una storia travagliata. Prima, infatti, sembrava dovesse diventare un albergo, poi un centro di cura per animali, mentre attualmente è di proprietà dell’Azienda sanitaria di Viareggio, che però ha messo in vendita l’intero complesso. Recentemente il sindaco di Laveno Mombello, Ercole Ielmini, ha ribadito la richiesta già avanzata dalle precedenti amministrazioni comunali circa l’opportunità di far tornare le formelle in riva al Verbano ed esporle al Midec (Museo internazionale design ceramico) di Cerro, ma la Soprintendenza di Lucca ha risposto picche. «Se le piastrelle devono restare lì - continua Pansera -, che vengano tenute in un certo modo, perché i furti ormai non si contano più. La signora Campi ha una certa età, quindi con lei preferisco non parlare di questa situazione, anche se in passato mi ha più volte espresso tutto il suo rammarico in merito. Sarebbe opportuno che il valore delle formelle dell’ex colonia marina di Pietrasanta venga riconosciuto: le mattonelle devono essere salvaguardate». La speranza, dunque, è affidata al futuro acquirente del complesso: nell’attesa, il destino delle piastrelle di Antonia Campi rimane a forte rischio.