"Partita con un pacchetto" Questo è vivere da esule

Varese, il Giorno del Ricordo all’Insubria raccontato ai piccoli studenti. La voce della scrittrice Lucia Bellaspiga: mia madre aveva la vostra età

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"Provate a chiudere gli occhi e pensate alla vostra cameretta con gli oggetti che amate di più: immaginate che oggi tornando a casa vi dicano che dovete partire per sempre e che potete portare con voi solo un pacchettino. Tutto questo è successo, a mia mamma e alle persone che sono in questa sala, quando avevano la vostra età". Così si è rivolta ai piccoli studenti presenti tra il pubblico all’Università dell’Insubria la scrittrice Lucia Bellaspiga. La sua testimonianza da figlia di esule è stato uno degli interventi della celebrazione del Giorno del Ricordo che si è svolta ieri a Varese. Una cerimonia organizzata dal comitato provinciale dell’Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia, presieduta da Pier Maria Morresi. "L’obiettivo – ha detto il presidente – è trasmettere alle prossime generazioni il ricordo di tanti italiani che hanno visto negati i propri diritti e la propria storia". Sono seguite le voci delle autorità, tra cui il sindaco Galimberti, il prevosto monsignor Panighetti e il prefetto Pasquariello. Ma oltre alle parole la giornata è stata caratterizzata dalle immagini e dalla musica, a partire da un filmato del 1947 dell’Istituto Luce, l’unica testimonianza originale che racconta l’esodo da Pola verso l’Italia. Un video in bianco e nero che mostra le migliaia di persone costrette a lasciare le loro terre in Istria e Dalmazia. Il ricordo è passato anche dalle note musicali, con la proiezione di un’esecuzione del "Va Pensiero", che gli esuli erano soliti cantare. Infine il Coro delle mani bianche dell’Istituto comprensivo Don Rimoldi di Varese ha interpretato l’Inno di Mameli.Lorenzo Crespi