
Andrea Bossi
Busto Arsizio (Varese) – Nuova udienza ieri mattina del processo davanti alla Corte d’Assise per l’omicidio di Andrea Bossi, il giovane di 27 anni, ucciso con un fendente al collo tra il 26 e 27 gennaio dello scorso anno nella sua abitazione a Cairate, accusati del delitto Douglas Carolo e Michele Caglioni. Uno dei testimoni, amico di Carolo, ha riferito dello shopping in un outlet per acquistare capi di marca pagati con la carta di credito di Bossi.
Il teste ha raccontato di aver saputo che la carta era stata rubata a Bossi tuttavia da parte sua non aveva fatto nulla per evitare che Carolo pagasse anche i suoi pantaloni. Il giovane si è giustificato dichiarando che Carolo gli ha aveva detto che Bossi gli doveva dei soldi. A questo punto da teste si è trasformato in indagato con le accuse, contestate dalla presidente della Corte, di indebito utilizzo di carta di credito e ricettazione, disposto il sequestro del suo cellulare.
Ieri è stata sentita anche l’ex fidanzata di Michele Caglioni, la ragazza ha confermato in aula quanto detto al pm durante le indagini, quindi del piano per uccidere Bossi del quale le aveva parlato l’allora fidanzato: Carolo e Caglioni sarebbero dovuti andare a casa di Bossi, torturarlo per farsi consegnare la carta di credito e i gioielli, portarlo in un campo e bruciarlo. Versione che conferma la tesi della premeditazione dell’omicidio, contestata ai due giovani. Quindi ha raccontato di aver detto al fidanzato di allontanarsi da Carolo che non l’ha fatto perché aveva paura e temeva di essere ucciso. Nella sua testimonianza ha ricostruito la notte dell’omicidio ricordando quanto le aveva riferito l’allora fidanzato Caglioni che era salito insieme a Carolo nell’abitazione di Bossi, poi “strangolato e pugnalato da Douglas” secondo le confidenze di Caglioni alla ragazza. In aula ad ascoltare i genitori di Andrea Bossi.