
Laura Prati sorridente nel giorno in cui fu eletta sindaca di Cardano
Cardano al Campo (Varese), 26 febbraio 2019 - No alle attenuanti generiche. Ergastolo confermato. La quinta sezione penale della Cassazione ha ribadito l’ergastolo per Giuseppe Pegoraro, ex vice comandante della polizia municipale di Cardano al Campo, per l’omicidio della sindaca Laura Prati.
Il 2 luglio del 2013, spinto dal rancore per la conferma della sospensione per sei mesi dal servizio dopo una condanna per peculato, Pegoraro era entrato nell’ufficio della sindaca. Aveva esploso tre colpi di 7.65 contro il vicesindaco Costantino Iametti e subito dopo altri tre con bersaglio la donna. Iametti era sopravvissuto. Laura Prati, ricoverata prima a Gallarate e in seguito a Varese, era morta il 22 luglio. La procura generale aveva chiesto che fosse giudicato inammissibile il ricorso del difensore Maria Grazia Senaldi. La corte lo ha esaminato e respinto. Secondo il pg, la sentenza della prima Cassazione penale che indicava il riconoscimento delle generiche non rispondeva ai parametri in diritto della Cassazione ordinaria. Opposta la tesi della difesa. La difesa ha ribadito il motivo fondante del suo ricorso: la sentenza di appello bis non aveva neppure preso in considerazione le indicazioni della Cassazione di applicare le attenuanti generiche.
Il 12 settembre del 2017 la Suprema Corte aveva infatti accolto uno dei punti del ricorso del difensore Senaldi e annullato la sentenza con cui, il 19 aprile del 2016, la Corte d’assise di Milano aveva ribadito il carcere a vita per l’ex vigile. Gli “ermellini” avevano rimandato il processo a un’altra sezione (la seconda) dell’Assise d’appello milanese. Con una indicazione importante: per il reato di omicidio volontario andavano concesse le attenuanti generiche. Questo perché i giudici romani ritenevano che le ferite non fossero state l’unica causa del decesso della Prati. Il 27 marzo dello scorso anno la seconda Assise d’appello di Milano aveva pronunciato per Giuseppe Pegoraro una sentenza di ergastolo.