
di Rosella Formenti
Tutto in famiglia: padre, madre e figlio, con doppia cittadinanza, italiana ed elvetica, domiciliati tra Alto Varesotto e Canton Ticino, gestivano una notevole piantagione di marijuana in un capannone nella zona periferica di Cassano Valcuvia. Quella che all’apparenza sembrava una fattoria modello, in realtà nascondeva ben altro.L’attività è stata scoperta e smantellata dagli agenti della Polizia di frontiera di Luino che hanno sequestrato 2200 piante di marijuana, 73 kg già raccolti e 1,7 kg di hashish che secondo le stime della polizia scientifica avrebbero fruttato 623 mila dosi di sostanza stupefacente. Il padre, 73 anni e il figlio. 46 anni, sono stati arrestati, la madre, 68 anni, è stata denunciata a piede libero. I tre sono stati sorpresi all’interno di un edificio industriale, apparentemente in disuso, posizionato in una zona periferica e disabitata del paese.Ad insospettire gli agenti è stato il forte ed inconfondibile odore che arrivava dall’abbondante fioritura in corso.Una volta all’interno del capannone la scoperta della coltivazione in forma "imprenditoriale" di piante di marijuana, suddivise in base allo stadio di crescita in più locali ricavati dentro l’immobile e attrezzati adeguatamente per le varie fasi, dalla semina alla raccolta. Ogni locale era servito dalla tecnologia con apparati automatizzati e temporizzati di illuminazione, climatizzazione, umidificazione ed irrigazione. Sistemi che richiedevano una notevole quantità di energia elettrica e per soddisfare questa esigenza la famiglia aveva addirittura manomesso la rete elettrica del capannone per realizzare un allaccio abusivo di capacità stimata di oltre 50 kwh. Non solo: per scongiurare il rischio di non disporre dell’acqua sufficiente all’irrigazione durante la stagione estiva appena trascorsa, era stata istallata una piscina fuori terra della capacità di circa 6.000 litri.
Non mancava all’interno dell’edificio anche una pressa idraulica per confezionare i panetti di hashish. Nel corso della perquisizione il padre è stato anche sorpreso in possesso di un fucile a pompa, non matricolato in Italia e detenuto abusivamente, che gli investigatori ritengono possa provenire dall’estero. L’intervento della Polizia di frontiera ha portato complessivamente al sequestro di 2.200 piante di marijuana di varia grandezza, di circa 73 kg di marijuana già raccolta e circa 1,7 kg di hashish, che, secondo le stime della polizia scientifica, avrebbero fruttato oltre 623.000 dosi di stupefacente.