"Occupati tutti i posti. Gli aiuti sono a rotazione"

Brescia, la coordinatrice: ci chiamano gli ospedali per le terapie dei dimessi

"Occupati tutti i posti. Gli aiuti sono a rotazione"

"Occupati tutti i posti. Gli aiuti sono a rotazione"

Richieste costanti, anche da parte di chi, negli altri periodi nell’anno, preferisce non scegliere le strutture di accoglienza. Con il freddo aumenta, come ogni anno, la domanda di accesso ai dormitori e ai posti previsti per le persone senza dimora: tra loro anche lavoratori, in genere migranti, che però non trovano un alloggio in affitto. Lo racconta Francesca Simonini, coordinatrice della Locanda San Giovanni di Dio, che, a Brescia, dal 1981, accoglie uomini singoli in situazione di grave marginalità. Dall’1 dicembre sono aperti i posti dell’emergenza freddo con Caritas Brescia, che prevedono l’accoglienza notturna dalle 18 alle 8 del mattino, con doccia, lavanderia, cena.

"Le persone ruotano ogni 15 giorni, per dare l’opportunità alla più ampia popolazione di senza dimora – spiega –. Di fatto i 15 posti sono sempre pieni, sin dal secondo giorno di apertura. Nonostante questo, ogni giorno ci sono almeno 2-3 richieste di accoglienza. Ci arrivano telefonate dai servizi che seguono le persone con dipendenze, che sono alla disperata ricerca di posti". Tra gli ospiti ci sono anche giovani di 25-30 anni, migranti che lavorano ma, pur avendo un contratto di lavoro, vivono per strada. Ci sono poi persone che normalmente preferiscono non accedere alle strutture, ma che sono spinte dal freddo a cercare accoglienza, o persone che hanno dormito in auto fino a quando la temperatura era tollerabile.

I dati evidenziano che, fortunatamente, i decessi dei senza dimora per ipotermia sono una piccola parte, segno che i piani per il freddo funzionano. Resta la sfida di affrontare i bisogni sanitari, che spesso sono all’origine della condizione di grave emarginazione negli adulti. "C’è anche la questione sanitaria – sottolinea Simonini – perché nelle ultime settimane riceviamo tante telefonate dagli ospedali per persone che devono essere dimesse ma che dovrebbero proseguire la terapia, fuori dall’ospedale visto che non ci sono posti".

F.P.