Nicolò Maja, il sopravvissuto alla strage di Samarate, è tornato a pilotare un aereo. Come è andata

Il decollo da Venegono Inferiore. Con lui in cabina il “collega” Cristian Lamera, sulla maglietta le foto di mamma e sorella, uccise dal padre

Nicolo Maja con il pilota Cristian Lamera, sull'aereo decollato da Venegono Inferiore

Nicolo Maja con il pilota Cristian Lamera, sull'aereo decollato da Venegono Inferiore

Venegono Inferiore, 10 magio 2024 – “Sono estremamente emozionato, è una giornata in cui il cuore mi esce quasi dal petto". Sono queste le parole che Nicolò Maja, unico sopravvissuto alla strage familiare di Samarate del 2022, ha pronunciato poco prima di alzarsi in volo dall’aeroporto di Venegono Inferiore.

Per lui è stato un ritorno a casa: proprio presso l’Aero Club Varese aveva effettuato le 45 ore di volo che gli erano valse a dicembre del 2021 il brevetto di pilota privato. Maja aveva espresso in una trasmissione di Rai1 il desiderio di ritornare a volare e il suo sogno è stato esaudito grazie all’impegno di Mariella Meucci, Marco Limbiati e dello stesso club guidato dal presidente Pietro Zanzi.

Prima di salire a bordo del Cessna monomotore a 4 posti sul sedile di passeggero Maja ha potuto riabbracciare Antonio Riario Sforza, l’istruttore con cui aveva preso il brevetto. "Ti vai a fare un bel voletto, visto che bella giornata?", gli ha detto affettuosamente prima di partire. Ad accompagnarlo in cabina invece il pilota Cristian Lamera.

Maja ha potuto sorvolare il Lago di Varese e il Lago Maggiore. "È stato bellissimo", ha detto all’atterraggio, dove ad attenderlo c’erano i nonni Ines e Giulio. "La prossima volta porta anche noi", gli ha detto scherzando la nonna. Nicolò indossava una maglietta con una foto della mamma e della sorella per poterle portare sull’aereo con lui.

La sua passione per il volo è nata da piccolo, guardando il film Pearl Harbor, ed è poi proseguita con gli studi superiori con la scuola di aeronautica a Gallarate. "Del volo mi ha sempre affascinato la possibilità di vedere il paesaggio e di sentirmi libero", ha detto Maja, che ha parlato di questo momento come di un "bel tassello insieme ad altri per pian piano riprendere una vita normale. Sta andando bene". Presenti a bordo pista altri familiari e amici di Nicolò, e anche Pietro Ottaviani, sindaco di Cassano Magnago, comune dove ora vive con i nonni.