LORENZO CRESPI
Cronaca

Nasce l’accordo antiviolenza. Stanza “rosa“ in ospedale: "Situazione drammatica"

Il direttore di Asst Sette Laghi lancia l’allarme."Ogni giorno tantissimi casi". Il progetto "Link" durerà due anni grazie ad un contributo di regione Lombardia .

I presenti al tavolo in Prefettura che ieri hanno siglato il patto per prevenire episodi di violenza contro le donne

I presenti al tavolo in Prefettura che ieri hanno siglato il patto per prevenire episodi di violenza contro le donne

Si chiama "Link" il nuovo progetto per la prevenzione e contrasto della violenza contro le donne in provincia di Varese. Il relativo protocollo istituzionale è stato siglato ieri nella Sala Motta della Prefettura di Varese alla presenza del prefetto Salvatore Pasquariello e delle realtà coinvolte: Asst Sette Laghi, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Varese, Questura, Comune, Ordine degli Avvocati e Università dell’Insubria. Un’attività che si pone in continuità con l’esperienza precedente della Casa della Nutrice, uno spazio situato di fianco all’ingresso dell’Ospedale Del Ponte in cui nell’ultimo anno sono state prese in carico le donne vittime di violenza.

Con "Link" si prosegue entrando fisicamente in ospedale: un apposito ambiente, una sorta di stanza “rosa“, è stato messo a disposizione presso il Pronto Soccorso. "Il progetto si evolve e si stabilizza e passa da una struttura esterna all’interno dei nostri poli ospedalieri con una particolare attenzione al pronto soccorso di Varese, ma con un’ipotesi di gemmazione futura anche nelle altre strutture di primo intervento della azienda", ha commentato il direttore sociosanitario di Asst Sette Laghi Giuseppe Calicchio. Una risposta ad un problema che non accenna a fermarsi. "Quasi ogni giorno i nostri punti di emergenza urgenza e i nostri reparti incontrano situazione drammatiche di violenze alla persona e nella specificità di violenza alla donna".

A differenza del progetto precedente, "Link" avrà una durata più lunga, di due anni, con un finanziamento di 150mila euro da parte di Regione Lombardia. A sostegno della vittima di violenza un team di educatori e di psicologi. Si consolida la collaborazione con il terzo settore, in particolare con la Fondazione Felicita Morandi. Oltre alla presa in carico si punta anche alla prevenzione, con il coinvolgimento dei Comuni a partire degli agenti della Polizia locale.

"Li riteniamo degli interlocutori preziosi sul territorio - ha detto Calicchio - come radar per intercettare nella quotidianità, quei sintomi di percorsi di violenza". Un ultimo aspetto rilevante è la collaborazione con l’Università degli studi dell’Insubria, in particolare per aprire un filone di attività progettuale attraverso dei punti di ascolto all’interno dell’ateneo.