FABIO FLORINDI
Cronaca

Lavoro e motori, il progetto "Varese terra di moto" dà lo sprint

Nel Varesotto sono 421 le persone occupate nell'industria motociclistica e indotto. E' il numero più alto a livello regionale

Un motoraduno alla Schiranna

Varese, 4 luglio - Il feeling dei varesini con le due ruote esiste da decenni. La Cagiva e la MvAgusta sono due eccellenze che hanno fatto la storia del motociclismo. Del resto, sia in termini strettamente produttivi, sia nell’indotto generato, il comparto delle due ruote a motore vede Varese all’avanguardia. Non c’è dunque solo una storia illustre, con marchi capaci di dominare a lungo nelle competizioni internazionali: il presente parla di una filiera che è stata mappata ed è composta da 21 imprese che operano nella fabbricazione, tra produttori di motociclette e di accessori e componentistica, e 123 aziende addette alla commercializzazione. Una realtà che si traduce in 421 posti di lavoro, ponendo Varese addirittura al primo posto tra le province lombarde. Nel Varesotto, a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro, c’è insomma chi produce le moto, chi la componentistica, chi realizza gli accessori, ma anche chi organizza eventi legati a questo mondo e, naturalmente, chi offre formazione e servizi.

Si calcola che, per ogni milione di fatturato nella produzione strettamente motociclistica, se ne generino 2,35 milioni estendendo il campo a tutti i settori economici coinvolti. Proprio partendo da questa base solidissima si è dato il là al progetto “Varese Terra di Moto”. Un network di imprese del settore, supportate dalla Sport Commission della Camera di Commercio, ha programmato un incontro per settembre con delle proposte operative. In quella circostanza, dopo un’estate di analisi e indagini qualitative, verranno illustrate alcune iniziative concrete sul fronte del turismo sportivo. Tra queste, la firma di un protocollo che permetterà al territorio varesino di essere sempre più riconoscibile come motorcycle-friendly. Una vera eccellenza, quindi, da valorizzare al meglio. 

"Varese terra di moto non è un’utopia - dice Massimiliano Serati, economista dell’Università Liuc - ma un progetto che poggia su basi solide, supportate anche dall’evidenza dei numeri. La provincia di Varese esibisce il più alto indice di specializzazione in Lombardia per quanto riguarda la fabbricazione di motocicli; la filiera è così ramificata e capillare, che per ogni posizione occupazionale attivata nell’ambito della fabbricazione dei motocicli si creano 26 posti di lavoro nell’indotto". Una rete che, sottolinea il segretario generale della Camera di Commerio Mauro Temperelli, "grazie all’entusiasmo e all’instancabile impegno di chi ha avuto l’intuizione di dar vita a “Varese Terra di Moto” vuole tradursi in un brand integrato capace di fare sviluppo economico e attrattività territoriale e turistica".