Morto nel Ticino a Somma Lombardo, il sindaco: "Il fiume non va sfidato"

L'allerta è sempre massima: "I divieti vanno rispettati"

Sommozzatori

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Ogni anno la comunità paga il proprio "tributo" di vite umane al Ticino. Ieri un uomo di 38 anni è morto annegato proprio nel fiume a Somma Lombardo. "Non ci stanchiamo di ribadirlo – diceva ieri il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria –: il Ticino è pericoloso, non va sfidato. I divieti vanno rispettati". Proprio ieri mattina è cominciato il servizio estivo della task force voluta dall’Amministrazione sommese e composta da carabinieri, polizia locale e guardia parco con l’obiettivo di garantire sicurezza e rispetto delle regole con un’attenzione particolare all’area del Fogador, dove erano state segnalate situazioni di degrado. All’arrivo dei bagnanti i componenti della task force hanno raccomandato il rispetto delle regole, fondamentale per trascorrere la giornata in serenità. Nel pomeriggio purtroppo la tragedia, il trentottenne è la terza vittima di un tuffo estivo che tra Varesotto e Legnanese la scorsa settimana ha spezzato la vita di due giovanissimi, un quindicenne di Sangiano, Ahmad El Bourji, vittima di un malore in acqua ad Arolo, sul Lago Maggiore e un tredicenne di origine peruviana, morto dopo un tuffo nel canale Villoresi a Parabiago, rimasto incastrato in una chiusa. Entrambi sono morti all’ospedale di circolo di Varese dove erano stati ricoverati. E nel canale nonostante i divieti e la tragica fine del tredicenne c’è chi continua a tuffarsi come se fosse la corsia di una piscina.