Busto Arsizio, morto nell’auto: era la sua casa

Drammatica scoperta in una stazione di servizio. L’uomo vittima di un malore o intossicato dal monossido

La stazione di servizio dove è stato trovato il cadavere del senzatetto

La stazione di servizio dove è stato trovato il cadavere del senzatetto

Busto Arsizio (Varese), 27 dicembre 2019 - Una vita finita nella solitudine e nel gelo. È la sorte toccata a F.B., 66enne formalmente domiciliato a Vizzola Ticino, in realtà senza tetto da anni, trovato morto nella sua auto che da tempo era divenuta la sua casa, ieri mattina nei pressi di una stazione di servizio Busto Arsizio. A scoprirlo cadavere è stato un giovane automobilista che si era fermato per fare rifornimento. Motore acceso, una banconota poggiata sul sedile anteriore destro, forse B. è morto perché colto da un malore mentre si accingeva a sua volta a fare benzina. Oppure potrebbe aver respirato una dose eccessiva di monossido di carbonio durante le ultime ore della notte, dopo aver riposato in quella che era la sua casa. A stabilire quanto accaduto sarà l’autopsia. Quando la polizia di Stato è arrivata sul posto, per il 66enne non c’era già più nulla da fare. Ai volontari del 118 non è restato altro che constatare il decesso.

Su quella macchina, su cui pendeva un fermo amministrativo, B. teneva tutto il suo mondo, parte di quanto gli restava della sua vecchia vita, prima che una serie di sfortunate coincidenze lo portasse a vivere nella sua vecchia quattro ruote. Nell’abitacolo sono stati trovati un fornelletto da campeggio per cucinare, i pochi abiti che possedeva e resti di cibo. Gli inquirenti stanno ora lavorando per rintracciare eventuali parenti dell’anziano ancora in vita, essendo già morti i genitori. Nei prossimi giorni, intanto, è prevista un’intensa ondata di freddo. Per questo in tutta la provincia ci si sta attrezzando per offrire un ricovero ai senzatetto. A Gallarate è stato predisposto un piano d’interventi, sottoscritto con un accordo da 4Exodus, Croce Rossa, City Angels, Caritas, Agesci, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e l’assessorato ai Servizi sociali. Il servizio del Piano antifreddo coinvolge volontari, suddivisi in gruppi che ogni sera, a turno, escono ed effettuano un giro per la città cercando di incontrare gli “invisibili”, emarginati, senza fissa dimora, raggiungendoli nei punti dove di solito cercano un rifugio notturno. Persone che non è facile convincere ad accettare un ricovero presso la Casa di Francesco, dove potrebbero dormire al caldo e che dunque sono le più esposte ai rischi delle fredde temperature. Difficile dire quante siano, il numero varia, una sera possono essere una decina, altre volte di meno o anche aumentare.

Sono esistenze segnate da perdita del lavoro, degli affetti familiari: persone che non saranno lasciate sole grazie al servizio predisposto dalle associazioni e dall’amministrazione comunale che ha messo a disposizione 200 coperte. "Una collaborazione preziosa, nessuno sarà dimenticato", dice l’assessore ai Servizi sociali Stefania Cribioli. I gruppi di volontari hanno già cominciato il loro servizio serale (dalle 20.30 alle 23) che continuerà fino a febbraio. Va ricordato che in città da oltre tre anni è attiva la Casa di Francesco, gestita dalla Caritas. Nella struttura ci sono posti letto, docce e anche un ambulatorio infermieristico, aperto nei pomeriggi di lunedì, mercoledì e venerdì. Un luogo dove poter ricominciare, dove ritrovare dignità e a questa struttura i volontari cercano di indirizzare i senzatetto che incontrano. Il servizio degli “angeli della solidarietà” continua, ogni sera a turno in gruppi in giro per la città, pronti a dare una mano, a dare un aiuto per far fronte al freddo ma anche a cercare di avvicinare a un percorso di recupero chi fino ad oggi è vissuto ai margini.