Morti in corsia a Saronno, chiesti 14 milioni di risarcimento

La richiesta avanzata da 40 parti civili al processo 'Angeli e Demoni'

Leonardo Cazzaniga

Leonardo Cazzaniga

Saronno (Varese), 16 dicembre 2019 - Quattordici milioni di euro di risarcimento: è quanto richiesto dalle quaranta parti civili agli imputati del processo 'Angeli e Demoni', eriguardo a  quattordici morti sospette in corsia all'ospedale di Saronno.Tra gli imputati, Leonardo Cazzaniga, l'ex viceprimario del pronto soccorso accusato di aver provocato i decessi attraverso la somministrazione di farmaci anestetici in rapida successione.

È quanto emerso oggi durante l'ultima udienza del processo celebrato in Corte D'Assise a Busto Arsizio, che vede imputati anche i medici del medesimo ospedale che, riunitisi in commissione su impulso di alcuni infermieri per valutare l'operato di Cazzaniga, sono accusati a vario titolo per omessa denuncia e favoreggiamento. «Una cifra che non stupisce», il commento dell'avvocato difensore di Cazzaniga, Ennio Buffoli. Oggi in aula ha concluso l'avvocato Giuseppe Candiani, difensore dell'Azienda Sanitaria Territoriale Valle Olona citata quale responsabile civile, il quale ha sottolineato che «l'intenzionalità di Cazzaniga non è stata provata». Gli ha fatto eco il collega Massimo Pellicciotta, difensore dell'ex primario del pronto soccorso di Saronno Nicola Scoppetta, accusato di favoreggiamento. Per Leonardo Cazzaniga, accusato anche di tre omicidi nella famiglia dell'ex amante infermiera Laura Taroni, condannata a 30 anni in Appello per due omicidi su tre, l'accusa ha già chiesto la condanna all'ergastolo.