
Vittorio Missoni, la compagna Maurizia Castiglioni, Elda Scalvenzi e il marito Guido Foresti.
Sumirago (Varese), 5 settembre 2014 - L'attenzione del paese è di nuovo rivolta al Venezuela, dopo la notizia - resa nota dalla procuratrice generale del Venezuela, Luisa Ortega - del recupero del motore e di buona parte della fusoliera dell’aereo inabissatosi il 4 gennaio 2013, sul quale viaggiava Vittorio Missoni, con la compagna Maurizia Castiglioni e due amici bresciani, Guido Foresti ed Elda Scalvenzi. La speranza è che ora i periti possano effettuare tutti gli accertamenti necessari per capire che cosa quel 4 gennaio accadde all’Islander che doveva portare a Caracas Missoni e gli altri tre italiani.
Dagli approfondimenti tecnici sulle parti recuperate dovrebbero poter arrivare finalmente la risposta definitiva che tutti attendono e fare così piena chiarezza su che cosa possa essere successo all’aereo dopo essere decollato senza problemi dall’arcipelago di Los Roques. Fino ad oggi non è stato possibile individuare la causa dell’inabissamento, ma ora con il ritrovamento e recupero del motore si potrà cercare la verità. Una verità attesa a Sumirago, il quartier generale della maison Missoni, un paese che da quel 4 gennaio ha fatto sentire la sua vicinanza alla famiglia nella drammatica vicenda, condividendo gli spiragli di speranza che sembravano intravedersi in un primo momento e poi il dramma con la perdita di Vittorio. «E’ una ferita sempre aperta – dice un’anziana, ex dipendente della fabbrica, marchio leader mondiale nella moda - dopo tanti mesi ancora non hanno saputo spiegare che cosa sia accaduto all’aereo, perché sia finito in mare. Sapere le cause dell’incidente certo non restituisce vive le persone, ma almeno vengono cancellati i dubbi. All’inizio si era pensato anche ad un dirottamento, per mesi abbiamo tutti sperato che Vittorio e gli altri italiani, potessero essersi in qualche modo salvati. Il destino invece aveva deciso diversamente».
Ora tutti aspettano di conoscere la verità, di sapere che cosa è accaduto all’Islander per perdere quota all’improvviso e finire in mare. I resti dell’aereo erano stati individuati nel giugno dello scorso anno, al largo dell’arcipelago di Los Roques, dove Missoni con la compagna e gli amici bresciani aveva trascorso le vacanze natalizie. Erano a 76 metri di profondità. Nel mese di novembre dalle analisi sui corpi ritrovati a bordo l’identificazione di Maurizia Castiglioni, del pilota e del copilota, mentre c’erano difficoltà per l’identificazione degli altri passeggeri. Una vicenda drammatica che ha ferito al cuore l’intera comunità di Sumirago. Dagli esami del motore e della fusoliera forse arriverà la verità.