GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

Milano-Mortara bocciata: i disservizi continuano

Anche le ultime rivelazioni sulla linea che serve il Sudovest Milanese mettono in luce continui ritardi, soppressioni e disagi per i pendolari.

Milano-Mortara bocciata, i disservizi continuano

di Giovanni Chiodini

Dovrebbe svolgere un servizio di tipo metropolitano, puntuale e frequente, e invece è una delle linee peggiori d’Italia. La Milano-Mortara è tra le meno puntuali di quelle operate da Trenord, ed è una di quelle dove le soppressioni dei convogli è all’ordine del giorno: nel mese di maggio su 1.398 treni programmati il 3 % è stato soppresso, creando logicamente disagi per chi questo servizio lo paga con regolarità ed in anticipo. All’inizio di questa settimana ci sono stati nuovi casi di mancato servizio.

Nella giornata di lunedì, ad esempio, la stazione di Milano Porta Genova, dove appunto si attestano i treni che percorrono la tratta, era praticamente isolata a causa di un guasto. Cinque treni, quelli che vengono usati al mattino e alla sera dai pendolari, sono stati soppressi mentre per altri sei il capolinea era stato attestato a Milano San Cristoforo, una stazione che però non è facilmente raggiungibile (la linea metropolitana che la dovrà servire è ancora in fase di realizzazione). La mattina successiva ancora due cancellazioni e quattro treni che hanno viaggiato con ritardi tra i 20 e i 50 minuti: il tutto a causa di un guasto ad un treno merci sulla linea Alessandria-Torre Beretti che ha impedito la partenza di alcuni treni da Alessandria per Mortara (e da lì verso Milano). Dai dati diramati dall’associazione dei pendolari MiMoAl è emerso un mese di maggio in controtendenza rispetto ai leggeri miglioramenti registrati nei mesi precedenti. Nel mese di maggio sono stati 357 (il 25,5% del totale) i treni che hanno accumulato un ritardo superiore ai 5 minuti e 43 (3%) quelli soppressi.

L’indice di affidabilità del servizio si è assestato al 71,5% in peggioramento di 6,1 punti percentuali rispetto ad aprile. Le cause per la soppressione dei 43 treni sono riconducibili per 37 treni (86%) a Trenord per guasti del materiale rotabili, per 2 treni (4,7%) a RFI a causa dei guasti ai passaggi a livello, agli scambi e a esigenze di circolazione; per 4 treni (9,3%) a causa di un atto vandalico ai convogli.