Mesenzana, figli uccisi dal padre suicida: funerali separati

La data delle esequie potrà essere fissata dopo l’autopsia in programma oggi. Ancora tutte da chiarie le modalità dell’omicidio-suicidio

Gli accertamenti proseguono per capire se i due ragazzini siano stati sedati dal padre

Gli accertamenti proseguono per capire se i due ragazzini siano stati sedati dal padre

Mesenzana (Varese), 29 marzo 2022 - Il piccolo paese di Mesenzana si prepara a dare l’ultimo saluto ad Alessio, 7 anni, e Giada, 13 anni, uccisi dal padre, Andrea Rossin, che poi si è tolto la vita, con lo stesso coltello da cucina con cui ha inferto i fendenti mortali ai suoi figli. Oggi sarà effettuata dal medico legale l’autopsia, quindi sarà possibile fissare la data delle esequie dei due fratellini che si svolgeranno entro la settimana e a Mesenzana sarà lutto cittadino, mentre per il padre rito funebre separato. In attesa dei funerali, questa sera il ricordo delle due piccole vittime con una fiaccolata che attraverserà il paese, per fermarsi davanti alla villetta dove giovedì si è consumata la tragedia.

Alessio e Giada avevano trascorso la serata con il papà, ma da due settimane la loro vita era cambiata per la separazione dei genitori. I due ragazzini, con la mamma Luana, si erano trasferiti dalla nonna materna in un paese vicino, ma quando lo desideravano potevano stare con il papà nella casa in via Pezza e quella nuova situazione sembrava non aver scalfito la loro serenità. Mercoledì sera avevano cenato con il papà, guardato un po’ la televisione e poi erano andati a dormire, il mattino seguente mamma Luana sarebbe passata a prenderli per accompagnarli a scuola.

La mattina di giovedì invece la terribile scoperta da parte della donna, davanti ai suoi occhi i corpi senza vita dei due figli adorati e del compagno, del quale nonostante i dissidi recenti per i comportamenti ossessivi e per la sua ingiustificata gelosia, continuava a fidarsi. Luana è ricoverata ancora in ospedale a Cittiglio, dopo il malore che l’ha colpita giovedì mattina; nei giorni scorsi è stata ascoltata dai carabinieri e lo sarà di nuovo appena le condizioni lo permetteranno.

Prosegue intanto l’indagine degli inquirenti da cui è emerso che il padre omicida-suicida aveva problemi psichiatrici. Problemi che pare si fossero negli ultimi tempi aggravati: l’uomo era ossessionato dalla gelosia e temeva che con la separazione non avrebbe potuto più vedere i due figli. Mercoledì 23 marzo ha trascorso la serata con loro, l’ultima insieme, in vita, poi la tragedia. Oggi sui tre corpi l’autopsia che dovrà fornire chiarimenti sull’ora del decesso, sullo stato dell’uomo, se fosse alterato da sostanze e se le due vittime siano state sedate, prima di essere colpite a morte durante il sonno.