SIMONA CARNAGHI
Cronaca

Marchirolo, petardo contro le vetrine del futuro centro islamico

L'episodio segue la polemica sui social

L'intervento dei carabinieri

Marchirolo (Varese), 23 dicembre 2018 - La bufera era esplosa sui social network due giorni fa. L’altro ieri notte qualcuno potrebbe essere passato dalle parole ai fatti. "Mai una moschea a Marchirolo", hanno erroneamente scritto in tanti, con toni sopra le righe e, in alcuni casi, utilizzando parole così violente da essere passibili di denuncia. La notizia vera, in realtà, è che la Acif, Associazione Culturale Islamica, ha acquistato da un privato dei locali in via Valleggia a Marchirolo che anni fa ospitavano un negozio e che da tempo mostravano le serrande abbassate. Nessuna moschea, nessun luogo di preghiera e cospirazione.

"Semplicemente la vendita da parte di un privato a un altro privato con tutti i criteri previsti dalle normative e la regolare iscrizione all’albo comunale di un’associazione culturale, con tutti i passaggi legali richiesti. La finalità è di creare un centro culturale islamico, con obiettivo principale l’insegnamento della lingua italiana, come risulta dallo statuto", aveva cercato di chiarire il sindaco Dino Busti. 

La bufera social non si era placata. Alle 23.30 di venerdì notte qualcuno ha vandalizzato le vetrine dei locali che andranno a ospitare il nuovo centro culturale. Una delle vetrate è stata mandata in frantumi con l’utilizzo di un petardo di media potenza. Petardo lanciato contro la vetrina che, con un gran botto, si è sbriciolata. L’orario del vandalismo è certo: lo scoppio del petardo è stato avvertito praticamente in metà della piccola comunità di Marchirolo. I carabinieri della stazione cittadina e della compagnia di Luino hanno dato il via alle indagini.

Ci sarebbero inoltre delle telecamere che potrebbero aver ripreso qualcosa di utile per l’identificazione del o dei teppisti. I militari starebbero acquisendo i filmati. Si procede per vandalismo, nulla di più al momento è emerso dalle indagini. Nessuna scritta, nessun messaggio rivendicativo o minaccioso è apparso dello scoppio del petardo. La coincidenza di un atto vandalico messo in atto nei confronti di un luogo ignorato da tutti sino a poche ore fa, subito dopo la diffusione distorta di voci, sempre attraverso i social, dell’arrivo degli “islamici” nel piccolo Comune, non può passare inosservata. È possibile che le indagini prendano in considerazione anche i commenti comparsi sui social contro l’acquisto dei locali da parte di Acif.