
Una vista aerea dell'aeroporto di Malpensa
Milano, 8 luglio 2014 - La sua battaglia è durata 15 anni, ha esperito tre gradi di giudizio, ma alla fine l'imprenditore con un terreno inquinato dai velivoli in partenza dall'aeroporto di Malpensa ha vinto la sua battaglia legale intentata contro Sea e il Ministero. La Cassazione infatti ha condannato il ministero dei Trasporti per la 'devastazione ambientale' provocata ad una tenuta di proprieta' di un privato, causata dal decollo degli aerei dalle piste dello scalo locale. I giudici, al termine di tutto l'iter processuale, hanno quantificato in quasi 8 milioni di euro il danno alla vegetazione e alla fauna di un'area di 400 ettari, la 'Brughiera del Dosso', che confina col sedime aeroportuale sulla rotta di decollo degli aerei dalle due piste la 35R e 35L di Malpensa. Assolta la Sea, societa' di gestione dello scalo che dovra' essere rimborsata dei 2 milioni di euro che aveva pagato come rimborso danni all'imprenditore, dopo la sentenza di primo grado.
Con la sentenza depositata nei giorni scorsi dalla Cassazione si è conclusa una vertenza promossa da Umberto Quintavalle contro la Sea e il Ministero delle infrastrutture. Quattro Consulenze Tecniche d'Ufficio (CTU) svolte da professori del Politecnico e dell'Universita' degli Studi di Milano avevano evidenziato il danno ambientale, ecologico ed acustico, causato dal sorvolo a bassa quota degli aerei sul terreno interessato. Per di più, l'area risulta inserita e qualificata nella sua totalita' dalla Regione Lombardia e dal Ministero dell'Ambiente come Riserva naturale protetta del Parco del Ticino.
Il carburante incombusto avrebbe provocato, secondo le perizie, "un livello di inquinamento al suolo pari a trenta volte quello che si riscontra al casello di entrata di Milano Sud dell'Autostrada A1" causando negli anni la morte di migliaia di alberi e la scomparsa di una molteplicita' di uccelli migranti e stazionari. "In questi anni - ha fatto sapere Umberto Quintavalle - al di la' di quanto stava vistosamente avvenendo in un'area teoricamente protetta, mi ha colpito l'assoluta mancanza di affiancamento da parte di chi era preposto alla tutela dell'ambiente, Regione ed istituzioni in primis, ma anche associazioni e partiti ambientalisti".