Malpensa: stroncato contrabbando di orologi di lusso. Cosa c’entra una base militare Usa (che non sapeva nulla dei traffici)

Indagate tre persone, dipendenti di società di spedizione attive in aeroporto, incastrate grazie alla segnalazione di un collega onesto. La merce veniva rivenduta in nero

Il materiale sequestrato dalla Guardia di finanza

Il materiale sequestrato dalla Guardia di finanza

Malpensa, 16 settembre 2024 – Spalloni “con le ali”. Sfruttavano il loro ruolo all’intero di società attive nelle spedizioni di merce e accessori fra estero e Italia per importare nel nostro Paese, al di fuori di ogni regola, orologi di lusso. Punto di partenza del traffico era Hong Kong.

La ricostruzione

L’attività di contrabbando è stata stroncata dai militari della Guardia di finanza del comando provinciale di Varese. Gli indagati sono tre persone, due uomini e una donna, dipendenti di due società di spedizioni che operano a Malpensa. Nei loro confronti è stato emesso un decreto di sequestro beni per un valore di 23 milioni di euro, firmato dal gip del tribunale di Busto Arsizio Piera Bossi.

Al centro di quello che i finanzieri definiscono un vero e proprio sistema di contrabbando ci sono 64mila orologi di lusso. Rolex, IWC, Bulgari, Chopard e Cartier che in almeno 80 occasioni, così come ricostruito dalla procura bustocca, sono stati importati in Italia da Hong Kong in barba a dazi e Iva dovuti.

Gli orologi, successivamente, sarebbero stati rivenduti in nero (anche a commercianti del settore) dai tre dipendenti infedeli delle società di spedizione con un volume "d'affari" stimato in 103 milioni di euro. Il giro sarebbe andato avanti per almeno due anni.

La segnalazione

Tutto è partito dalla denuncia di un altro dipendente di una delle società coinvolte che ha segnalato all'autorità giudiziaria quanto stava accadendo. In sintesi gli orologi di lusso,  accompagnati da false fatture estere, venivano introdotti in territorio nazionale attraverso l'aeroporto di Malpensa formalmente assoggettati al regime doganale del "Transito Comunitario", ovvero senza applicazione di dazi e Iva, in quanto ufficialmente destinati ad una base militare americana (totalmente estranea alla vicenda) su suolo italiano, che gode dunque di extraterritorialità.

I preziosi orologi venivano quindi venduti sotto banco. Il sistema di contrabbando sarebbe ora smantellato e il Gip ha disposto il sequestro milionario.