ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Luino, padre e figlio precipitano per 6 metri da un ponteggio: sono in gravi condizioni

Impatto violento al suolo per i due uomini di 22 e 49 anni dopo il volo. Da chiarire la dinamica dell’incidente. Sotto esame le misure di sicurezza

I soccorsi nel cantiere dove due operai sono precipitati da un’impalcatura

È purtroppo un elenco in continuo aggiornamento anche in provincia di Varese quello sugli gli infortuni sul lavoro. Anche ieri due lavoratori, 22 anni e 49 anni, sono rimasti gravemente feriti a Luino, in via Lugano. La richiesta dei soccorsi è scattata intorno alle 15, sul posto gli operatori sanitari con ambulanze e automedica, i vigili del fuoco e i carabinieri.

Le condizioni dei due operai, padre e figlio, sono apparse gravi per i traumi riportati, pertanto è stato richiesto l’intervento dell’elisoccorso per il trasporto dei due feriti, in codice rosso, il ventiduenne è stato trasportato con l’elicottero a Novara, il quarantanovenne al San Gerardo di Monza. Secondo una prima ricostruzione i due operai, si trovavano su un’impalcatura all’esterno di un edificio, in una proprietà privata, e stavano effettuando lavori di manutenzione, all’improvviso per cause da accertare entrambi sono caduti dal ponteggio da un’altezza di circa 6 metri.

L’impatto a terra è stato molto violento, gravi le conseguenze per entrambi i lavoratori, il quarantanovenne è stato ricoverato con traumi al cranio e al torace, il ventiduenne con traumi agli arti inferiori e al torace. Ancora da chiarire le cause dell’infortunio e se fossero state rispettate tutte le norme a tutela dell’incolumità dei lavoratori.

Nel settore dei cantieri, sottolinea Stefano Rizzi, segretario generale della Fillea Cgil Varese "è presente una giungla di contratti, ci sono lavoratori con contratti diversi e con formazione sulla sicurezza diversa, che può non essere adeguata al settore, poi c’è l’annosa questione dei sub-appalti che per noi sindacati resta aperta anche in relazione alla recente modifica del codice degli appalti pubblici che prevede l’appalto a cascata, senza limitazioni".

Continua Rizzi: "sarebbe necessario che il legislatore rivedesse invece le norme degli appalti e che a parità di lavoro si prevedesse l’applicazione di un unico contratto edile per tutti i lavoratori presenti in cantiere". Oggi questo non accade, fa rilevare il segretario di Fillea Cgil: "Arrivano in cantiere lavoratori con contratti differenti da quello edilizio che prevede invece per chi comincia a lavorare nel settore 16 ore obbligatorie di formazione per la sicurezza".