
L'alpinista Oliviero Bellinzani
Luino (Varese), 22 agosto 2015 - E' Oliviero Bellinzani, 59 anni, "l'Uomo con le ali", l'alpinista varesino morto a causa di una caduta, provocata da uno smottamento, poco sotto la cima del Grauhorn, vetta delle Alpi Lepontine, in Svizzera. "Oliviero, mio padre, ieri ci ha lasciati. Il vento lo ha preso con sé. Il dolore è immenso come il vuoto che lascia alla sua famiglia e a tutta la comunità montanara. Ci rimangono i suoi sogni e tutta la forza di volontà che solo lui sapeva trasmettere a tutti noi", scrive sul porfilo Facebook del padre la figlia Xania.
Secondo quanto comunicato dalla Polizia Cantonale ticinese la tragedia si è consumata ieri verso le 13.15: l'alpinista, noto in tutta Italia per le sue imprese, è rimasto vittima di una caduta di circa 300 metri ed è deceduto a causa delle gravi ferite riportate. Stando alle prime ricostruzioni parrebbe che, con un compagno di escursione, Bellinzani sia partito in mattinata da una capanna, e sia poi stato travolto da uno smottamento improvviso. Il compagno di scalata è invece rimasto illeso. Sul posto è intervenuto un elicottero della Rega, la Guardia aerea svizzera di soccorso.
Originario della Valcuvia, noto con il soprannome di “Uomo con le ali”, conosciutissimo non solo nell'ambiente alpinistico anche per via di alcuni video sulle sue incredibili imprese pubblicati su youtube, su vie normali ha raggiunto più di 340 cime, con molti itinerari alpinistici di elevata difficoltà, ma le cime da lui scalate sono oltre 1.100.
Amputato di una gamba nel 1977 in seguito ad un grave incidente stradale, ha raggiunto traguardi alpinistici di difficile realizzazione anche per alpinisti con entrambe le gambe, come il Grand Capucin per la Via degli Svizzeri, il Dente del Gigante, il Cervino sia per la Cresta del Leone che dalla Cresta Hornli, il Monte Bianco in solitaria, il Pizzo Badile per lo spigolo nord, la Punta Dufour nel Monte Rosa, la Piccolissima nelle Tre Cime di Lavaredo per la Via Cassin, solo per citarne alcune.
L'ultima impresa portata a termine, in solitaria, la Rotentalhorn o Punta di Valrossa, 2968 m, dalla Val Bedretto, con salita cresta est e discesa cresta west, lunedì 17 agosto 2015.
“Se si vuole ottenere molto bisogna essere disposti a pagare molto, soltanto così è possibile entrare dentro le cose, oltre l’apparenza, fino a viverle, a sentirle come proprie, persi in una dimensione atemporale. E’ l’infinito che irrompe, pretende il suo spazio e da piccola parte di un mondo a noi esterno, d’un canto ci si ritrova partecipi di un tutto, tanto da poter avvolgere in un unico abbraccio l’universo intero”, si legge nell'incipit della biografia del suo sito, uomoconleali.it. “Trovo che in molti amputati ci sia troppa autocommiserazione e incapacità di soffrire, come se la sofferenza facesse paura. Ho capito che il limite in realtà spesso non c’è, ma è solo nella testa. Voglio che la gente sappia che per fare certe cose non è necessario essere ‘integri’", scriveva ancora.
"Tutti i Soci della Sezione del Cai Luino porgono le più sentite condoglianze alla famiglia e ricordano Oliviero per il suo amore alla montagna vissuta intensamente, senza compromessi e nel pieno dei suoi valori. Il suo carattere forte, deciso, determinato gli ha permesso di superare tutto anche la sua disabilità mostrandoci la via da seguire", scrive in un comunicato il Cai di Luino, che "per ricordare la scomparsa del suo più illustre Socio sospende domenica tutte le attività".