Lettera dal carcere: "Non ho ucciso le mie sorelle"

Lettera dal carcere: "Non ho ucciso le mie sorelle"

Lettera dal carcere: "Non ho ucciso le mie sorelle"

"Non ho ucciso io le mie sorelle". Dal carcere di Busto Arsizio, Giuseppe Agrati si sfoga con una lettera aperta a tutti gridando ancora la sua innocenza riguardo la morte nell’incendio delle due sorelle Carla e Maria, morte nel rogo di via Roma a Cerro nell’aprile del 2015. "Tutto l’impianto accusatorio è un deserto probatorio - scrive Agrati -. Le simulazioni virtuali basate su programmi antincendio, che non possono essere utilizzate nelle ricostruzioni forensi, dipendono comunque dai valori numerici di input". Agrati punta il dito contro i periti per gli esiti che lo hanno inchiodato a una responsabilità che lui ha sempre rigettato negli anni. "Se si fossero considerati i chilowatt giusti, i metri quadrati, la disposizione delle stanze e lo stato delle finestre, altro che ipoventilazione, scarsa potenza e due inneschi. Con i medesimi programmi di simulazione il fuoco sale eccome al primo piano. Del resto basta osservare la realtà fisica. Credevo si condannasse su prove certe oltre ogni ragionevole dubbio, nel mio caso la condanna è stata pronunciata sul nulla probatorio. Non c’è mai stato un contraddittorio vero". Secondo gli ingegneri forensi Daniela Frattini, Luca Marmo e Luca Fiorentini, nel rogo ci sarebbero stati almeno due punti di innesco: uno al primo piano in corrispondenza di un armadio dell’anticamera, l’altro al piano terra, in prossimità di un contatore entrambe non compatibili con l’ipotesi accidentale.

Invece per i consulenti della difesa Arnaldo Bagnato e Pierangelo Adinolfi, l’incendio di via Roma si originò da un’unica fonte all’ingresso della casa. Una sorta di cortocircuito ascendente in cui Carla e Maria non ebbero scampo. Poi l’accusa contro i suoi ex avvocati: "Non ho potuto presentare ricorso perché pensavo che i legali avessero già presentata la richiesta, invece no. È stato per me un pessimo momento. Fra le "parti lese" e gli avvocati è sparito quasi mezzo milione di euro. Ch.S.