CLAUDIO PEROZZO
Cronaca

Lago sempre più in secca, traghetti a rischio

Ieri il livello del Verbano è sceso sotto lo zero idrometrico di quasi 11 centimetri, siamo ormai vicini alla seconda soglia di magra .

di Claudio Perozzo

Dopo che lo scorso 3 agosto avevamo segnalato il raggiungimento della prima soglia di magra del Lago Maggiore con il livello del lago che alla centrale di monitoraggio della protezione civile di Laveno aveva raggiunto i soli 8 centimetri sopra lo zero idrometrico, ieri il livello del lago è sceso sotto lo zero idrometrico di quasi 11 centimetri, quindi a pochi centimetri dalla seconda soglia di magra con in trend in continua discesa sin dal 6 giugno scorso quando il livello del lago registrava un metro e 50, sopra lo zero idrometrico sfiorando la soglia di allerta.

Dalla prima soglia di magra il lago è quindi sceso in 8 giorni quasi 20 centimetri rallentando la sua corsa non tanto per nuovi e consistenti afflussi idrici, quanto per le manovre di contenimento in atto da parte dei tecnici della diga della Miorina posta dopo Sesto Calende. La speranza per rallentare il deflusso era legata sino a ieri alle previsioni meteo che annunciavano l’arrivo di forti temporali, ma come segnalava ieri il servizio meteo svizzero di Locarno Monti, la cui postazione permette rilievi meteo più ottimali per il territorio lacustre, sembra che questa possibilità sia svanita e pertanto la situazione è purtroppo destinata a peggiorare anche perché le già scarse riserve idriche legate allo scioglimento di nevi o ghiacciai in quota non offrono più da tempo possibilità di un rifornimento idrico al lago malgrado il caldo di questi giorni. Ieri sempre alla centrale di monitoraggio di Laveno Mombello si registrava il pareggio fra le acque in entrata al lago Maggiore attraverso i fiumi e torrenti affluenti e l’acqua in uscita dallo sbarramento della Miorina fissando in 144 metri cubi d’acqua al secondo in entrata e altrettanto in uscita. Del resto più di tanto è impossibile frenare, visto che l’acqua del lago Maggiore è richiesta per scopi agricoli e per le risaie a valle del Verbano, mentre dai suoi 6.599 chilometri quadrati del bacino imbrifero non giunge alcun aiuto idrico per invertire la situazione. Resta al momento invariata la situazione per il trasporto dei mezzi pesanti sui traghetti di linea fra Laveno e Verbania con il divieto di imbarco dei mezzi pesanti sui traghetti di linea, limite che come noto alla prima soglia ha fatto abbassare il limite di imbarco dai 440 quintali a pieno carico agli attuali 380, ma nei prossimi giorni si potrebbe scendere alla limitazione ai 200 quintali a pieno carico.

Soglie di portata che vengono raggiunte in base all’inclinazione del pontile di imbarco e quindi al divario fra la terra e il pontile di imbarco sui traghetti di linea fra le due sponde, questo a causa dell’angolo che si forma e che mette a rischio l’impatto con gli assali dei mezzi pesanti che sono così costretti a compiere il lungo giro attraverso il ponte di Sesto Calende. Altro disagio è poi quello dei traghetti a due piani che possono imbarcare solo sul pontile superiore del traghetto. La seconda soglia di magra se raggiunta impedirebbe inoltre agli aliscafi di attraccare all’isola Madre. Con un livello così basso del lago si invita alla prudenza anche la nautica da diporto, visto che il basso livello lungo le rive ha fatto affiorare alcuni scogli. Altrettanto r l’attracco alle isole. Il basso livello fa invece felici gli operatori turistici delle due sponde visto che aumenta l’estensione delle spiagge ma con questo aumenta il rischio di trovarsi di fronte ad improvvisi dislivelli in alcune spiagge dove il fondale scende più rapidamente. Altra situazione di allerta è poi quella della mancata pressione idrica sui muraglioni di riva che si espongono al maggiore pericolo di escavazione delle fondamenta con possibili cedimenti strutturali.