GABRIELE MORONI
Cronaca

Ricerche sospese e fine di un mistero: "Kimberly Bonvissuto sta bene". E’ una fuga d’amore

Busto Arsizio, la ragazza si è allontanata volontariamente. Non ha mai lasciato l’Italia e non subisce limitazioni della libertà personale

Kimberly Bonvissuto (foto da Facebook)

Busto Arsizio (Varese), 27 novembre 2023 –  Kimberly Bonvissuto, la ragazza ventenne scomparsa una settimana fa, nel pomeriggio di lunedì 20 novembre, dalla sua abitazione di Busto Arsizio, è in buone condizioni, non ha lasciato l’Italia, non ha subito e non sta subendo minacce, costrizioni, limitazioni della libertà personale. La sua è stata una fuga d’amore, una storia maturata nella cerchia delle frequentazioni sue e dei suoi familiari. Dopo indagini e accertamenti di varia natura svolti dagli agenti del commissariato di Busto Arsizio, si è avuta la certezza che si è trattato di un allontanamento volontario. Una conclusione che aveva iniziato a delinearsi già da qualche giorno e che ora è stata confermata.

Nella mattinata di ieri la procura di Busto ha ufficializzato questa certezza con una nota a firma del procuratore Carlo Nocerino: "Si comunica che all’esito delle indagini sinora svolte e sulla base degli elementi verificati l’allontanamento dalla propria abitazione di Kimberly Bonvissuto è da ritenersi volontario e non causato da intimidazioni o minacce. Per quanto constatato, almeno sino a qualche giorno fa, la ragazza è in buone condizioni di salute e in territorio italiano. La famiglia è stata informata di questi attuali sviluppi". La svolta si sarebbe verificata fra la giornata di venerdì e quella di sabato. È stato allora che gli investigatori hanno tirato le somme del lavoro svolto e hanno informato la famiglia dei risultati raggiunti. Fino a poche ore prima Kimberly era ancora una scomparsa da ricercare.

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La ragazza e la persona che è con lei si sarebbero spostate a più riprese. Gli inquirenti hanno ricostruito questi spostamenti (si sussurra che sarebbero arrivati fino nel Veneto) e alla fine sono approdati alla confortante certezza che Kimberly è una persona assolutamente libera, in grado di disporre della propria volontà. Sarebbero risultati determinanti sia l’analisi dei tabulati telefonici sia l’impiego del codice Imei (acronimo di International Mobile station Equipment Identity), un codice numerico univoco utilizzato per l’identificazione dei dispositivi elettronici, cellulari, smartphone, tablet, pc, anche quando questi sono spenti e quindi scollegati dalla rete. Fino a ieri rimaneva aperto in Procura il fascicolo modello 45 (riservato ai fatti che non si configurano come reati), necessario per accogliere la denuncia di scomparsa presentata dalla madre di Kimberly e gli atti di indagine. Oggi si vedrà se sarà chiuso.

Graziana Tuccio e Mariano Bonvissuto, i genitori, sono irrintracciabili da qualche giorno. Nessuno risponde al citofono al numero 3 di via Cellini, al rione dei Frati, i cellulari squillano a vuoto. Chi li ha avvicinati li descrive sofferenti, prostrati, adesso anche divisi fra il sollievo per le notizie della figlia, il tormento per l’assenza di una comunicazione da parte sua, l’ansia di riaverla a casa.