Moglie e figlia morte in Siria per il terremoto: Busto Arsizio abbraccia Khalid Hasan

La famiglia risiede da vent’anni in città: il terremoto ha strappato all’uomo ad Antiochia la consorte Shoua e la piccola Uafa

Vigili del fuoco italiani impegnati nei soccorsi per il terremoto in Turchia

Vigili del fuoco italiani impegnati nei soccorsi per il terremoto in Turchia

Busto Arsizio - Un’ondata di affetto sta abbracciando la famiglia di Khalid Hasan, da quasi vent’anni residente a Busto Arsizio: l’uomo di origine siriana nel catastrofico terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria ha perso ad Antiochia la moglie Shoua e la figlia Uafa, che si trovavano nella città turca per il parto della figlia maggiore Sabrin, rimasta con il marito, la neonata e il primo figlio sotto le macerie. In città nell’abitazione in via Assisi chiusi nel loro dolore gli altri figli, Omar, Sara, Claudio, ritornato dopo la tragedia a scuola, all’istituto Da Vinci a Gallarate.

Il sindaco Emanuele Antonelli ha espresso cordoglio e vicinanza a nome dell’intera città, mentre un’ondata di grande affetto sta arrivando proprio dal mondo della scuola, dagli insegnanti dei figli di Khalid e Shoua Hasan, dai compagni di classe, dalle elementari alle superiori, colpiti da una tragedia che geograficamente era lontana, un dramma vissuto attraverso le immagini dei servizi giornalistici che invece di colpo è entrata nelle loro giovani vite. Uafa è rimasta sotto le macerie, l’anno scorso aveva concluso il suo cammino scolastico triennale al Centro di formazione professionale – Acof, nella sede in piazza Gallarini, dove aveva scelto l’indirizzo di operatrice del benessere ed estetico. Era rimasta in contatto con le compagne che stanno continuando il quarto anno.

"È un dolore che ci tocca da vicino tutti quanti a scuola – dice la dirigente Oliva Boles – siamo sconvolti, l’altro giorno appena siamo stati raggiunti dalla terribile notizia della morte di Uafa con tutte le 7 classi del nostro Centro di formazione ci siamo radunati sul sagrato della chiesa parrocchiale a Borsano per un momento di raccoglimento e preghiera per lei".

Il ricordo è commosso, aggiunge la dirigente "era una ragazza educata, gentile". Nella classe della ragazza, guidate dalla docente di italiano, le compagne, continua la preside "hanno scritto dei pensieri dedicati ad Uafa, aiutate dalle parole hanno potuto esprimere il dolore che hanno nel cuore cercando di elaborare il lutto per la drammatica perdita della loro compagna di scuola". Quei pensieri, consegnati alla preside, saranno consegnati al papà di Uafa, la ragazza sorridente che alle medie una docente chiamava "primavera" per le sue corse spensierate nei corridoi.