SIMONA CARNAGHI
Cronaca

Coltellate per il kebab piccante: condannato cuoco iracondo

Ferì cliente che si lamentava del panino troppo infuocato

Lite sul sapore del kebab ha rischiato di finire in tragedia (Archivio)

Besozzo (Varese), 28 aprile 2017 - Il kebab è troppo piccante: la lite culinaria finisce a coltellate. Ferito al fianco il cliente troppo critico, condannato a 8 mesi di carcere (con pena sospesa) il cuoco troppo sensibile. La sentenza pronunciata ieri mattina: imputato un tunisino di 32 anni. I fatti risalgono al 10 ottobre 2015. È accaduto a Besozzo all’interno di una kebaberia. La vittima quella sera decise di mangiare la classica pietanza araba all’interno del locale. Ordinò e, una volta arrivato il piatto, iniziò a gustare il panino. Al secondo morso il cliente si sarebbe ritrovato con labbra, bocca e gola in fiamme. Lamentandosi con il cuoco: quel kebab era troppo piccante. Quasi immangiabile. Il cuoco, per contro, non seguì la regola aurea del ristoratore in base a cui il cliente ha sempre ragione, sottolineando come il gusto del kebab fosse quello. La pietanza è piccante e va mangiata così.

Il cliente replicò, negando l’assioma. Dicendo di aver assaggiato kebab meno piccanti e molto più gradevoli al gusto in altre occasioni. Da quello che avrebbe potuto essere un semplice battibecco incredibilmente nacque una vera e propria lite. Tra cuoco e cliente volarono parole grosse, insulti decisamente pesanti che ad un certo punto trascesero la diatriba culinaria trasformandosi in un bisticcio violento. Al culmine della quale il cuoco avrebbe perso la testa completamente: accecato dalla rabbia e infervorato nella difesa del suo modo di preparare il kebab afferrò un coltello da cucina, trovato sul bancone, e si scagliò contro il cliente che, dal canto suo, insisteva sull’incapacità del cuoco. Nella colluttazione il trentaduenne colpì con una coltellata al fianco il cliente esigente mandandolo in ospedale.

Subito accorsero i carabinieri che d’intesa con l’autorità giudiziaria denunciarono per lesioni il cuoco fumantino. Il ferito se la cavò con una prognosi di sette giorni: la coltellata non aveva per fortuna causato ferite gravi. La vittima non è mai stata in pericolo di vita. Ieri è arrivata la sentenza: otto mesi di carcere per il cuoco iroso (e amante del piccante) assistito dall’avvocato Renato Prestinoni. Pena sospesa: il trentaduenne non andrà in carcere. Subito dopo l’accoltellamento a causa dell’eccessivo condimento il questore di Varese, in seguito alla gravità dell’accaduto, aveva sospeso la licenza commerciale per 15 giorni al punto di ristoro. In aula il cuoco non ha saputo spiegare il perché di quella rabbia incontrollabile a fronte di una critica sull’eccessiva piccantezza della sua cucina.