Inceneritore di Borsano Ecco i dati sulle emissioni

Neutalia cerca di rassicurare i comitati fornendo dei valori nei limiti di legge. La replica: "L’unica strada è la chiusura"

Migration

di Rosella Formenti

L’inceneritore ex Accam, oggi Neutalia, va chiuso subito. La richiesta viene rilanciata dal Comitato No Inceneritore che nei prossimi giorni invierà una lettera all’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti per avere un incontro sul tema della salute legato alla presenza dell’impianto.

"Da mezzo secolo conviviamo con l’attività di incenerimento – dice Emanuele Fiore, esponente del Comitato – è il momento di dire basta. Il fatto che secondo quanto comunicato da Neutalia, che dall’agosto dello scorso anno gestisce l’attività, le emissioni monitorate rispettino i limiti di legge, per fortuna diciamo noi, non cambia la nostra posizione: in via Arconate i forni vanno spenti. Per 50 anni il territorio ha già dato, abbiamo respirato comunque emissioni inquinanti. Basta. E lo spiegheremo all’assessore Moratti, la nostra priorità è la salute". Fiore ricorda quanto emerso dallo studio epidemiologico del 2016, "erano registrati 20 ricoveri all’anno per malattie riconducibili alla presenza dell’inceneritore, se moltiplichiamo quel numero per gli anni di funzionamento dell’impianto il dato diventa considerevole, quel dato è la conferma che siamo di fronte ad un impianto che fa male alla salute".

Sottolinea ancora Fiore"non si può pensare di "regalare" a questo territorio altri 50 anni di convivenza con l’inceneritore, siamo in questo momento di fronte a una scelta epocale per Neutalia, che vuol dire non investire per ristrutturare un impianto vecchio, che l’anno scorso ha subito numerosi stop non previsti, che non serve perché nella Regione la capacità di incenerimento è superiore ai rifiuti prodotti, quindi Neutalia deve decidere la chiusura subito".

Neutalia intanto l’altro giorno ha illustrato ai rappresentanti dei comitati e delle associazioni la relazione tecnica annuale, cioè il documento ufficiale che racchiude tutti i dati relativi alle emissioni. Nel corso del 2021, su quasi 9.400 rilevazioni semiorarie su una linea e 13.300 sull’altra, la percentuale che rispetta i limiti di legge sulle due linee di termovalorizzazione oscilla rispettivamente fra il 99,9 e il 99,7% (il valore soglia previsto dalla legge è del 97% delle rilevazioni semiorarie).