
di Rosella Formenti
Resta chiusa la colonia di Alassio, si prepara invece ad aprire la struttura comunale all’Aprica, dove potranno soggiornare le famiglie con i loro bambini. La stagione estiva comincerà il 18 luglio e si concluderà alla fine di agosto, una proposta per le vacanze che sicuramente sarà accolta con favore proprio dai genitori che potranno trascorrere il soggiorno vacanziero con i figli in una splendida località di montagna. La colonia all’Aprica era in piena attività invernale quando è scoppiata la pandemia, che ha costretto a cancellare le settimane bianche in programma, a cui partecipano ogni anno gli alunni delle scuole. Ora, la cooperativa Nueva Idea, che ha in gestione la struttura, dopo aver effettuato gli interventi necessari per rispettare le disposizioni in vigore anticontagio, si prepara ad aprire le porte della residenza montana, un segnale di ritorno alla normalità, che comunque ha richiesto di limitare il numero delle presenze rispetto al passato. "Per noi è importante ripartire – fanno sapere dalla cooperativa – qui all’Aprica ci sarà la possibilità per le famiglie di trascorrere un bellissimo soggiorno con possibilità di passeggiate in splendidi scenari". La struttura montana è un patrimonio importante che le amministrazioni comunali bustesi che si sono succedute negli anni hanno mantenuto, nel caso della colonia all’Aprica, inaugurata nel 1965, fu donata al comune dalla famiglia Comerio. Una lunga storia che continua e che anche quest’estate, nonostante le difficoltà del dopo lockdown, si prepara ad accogliere famiglie e bambini. "La cooperativa a cui è stata assegnata – dice l’assessore ai Servizi sociali Osvaldo Attolina – si è attivata con una proposta per le famiglie, tutto nel rispetto delle disposizioni in vigore, invece non abbiamo potuto aprire la colonia di Alassio, vista l’attuale difficile situazione del momento, non si sono trovati gestori". Nelle prossime settimane, fa sapere l’assessore, "faremo un sopralluogo ad Alassio per verificare le condizioni della struttura, poi valuteremo come intervenire". Per migliaia di bustocchi nei decenni passati proprio la vacanza estiva era “in colonia”, una storia che con un accurato lavoro di ricerca stanno ricostruendo con documenti e testimonianze, Antonella Rabolini ed Ernesto Speroni, docenti in pensione, coordinatori del laboratorio di storia del ‘900 “Riccardo Techel”, presso l’istituto comprensivo G. A. Bossi. "La storia è importante per conoscere come nacquero quei progetti finanziati da grandi famiglie di imprenditori, i Borri per Alassio, i Comerio per l’Aprica - spiegano i due docenti - C’era da parte loro grande attenzione al sociale, e quelle colonie furono realizzate per aiutare le famiglie: i genitori lavoravano, i figli potevano trascorrere un periodo di vacanza, al mare o in montagna".
Va detto che l’attenzione all’assistenza dei bambini è presente dall’inizio del 900 a Busto Arsizio, quando il comune cominciò ad affittare strutture al mare e in montagna proprio per offrire salutari soggiorni ai bimbi con problemi di salute, un impegno che ebbe poi il sostegno di alcuni industriali che realizzarono nel 1918 la prima colonia a Loano e nel 1928 quella montana a Ceresola. Il salto di qualità, spiegano Rabolini e Speroni "arriva però nei primi anni Cinquanta, grazie all’impegno di alcuni imprenditori bustocchi, nel 1953 viene inaugurata ad Alassio la colonia Sorriso di bimbi, all’Aprica la struttura montana viene invece aperta nel 1965, entrambe donate al comune, è un cambiamento epocale, le strutture non sono più luoghi di cura, ma offrono la possibilità della vacanza ai figli di tanti lavoratori".