Imprenditrice piena di debiti La salva un’associazione

A liberarla dall’incubo Legge3.it, organizzazione di professionisti e avvocati. E il Tribunale si è espresso in suo favore prevedendo un piano di rientro . .

Imprenditrice piena di debiti  La salva un’associazione

Imprenditrice piena di debiti La salva un’associazione

di Rosella Formenti

Trovarsi sommersi di debiti, senza avere alcuna colpa: è accaduto a una donna di Castelveccana, che, sebbene svolgesse una professione completamente diversa, risultava socia e garante dell’impresa di famiglia specializzata nel settore delle compravendite immobiliari, attività di cui si occupavano il padre e i fratelli, con una gestione un po’ "alla vecchia maniera", tipica delle aziende di famiglia. A un certo punto l’impresa si è trovata a contrarre una serie di debiti, che continuavano a crescere sotto il peso degli interessi imposti da banche e finanziarie.

La donna, pur non essendo direttamente coinvolta, era preoccupata, chiedeva spiegazioni e avanzava dei dubbi su come la questione veniva portata avanti. Le cose, però, sono peggiorate fino ad accumulare un debito di 2.665.569 euro, interamente a suo nome. È il 2014, l’anno nero per il numero di fallimenti in Italia (oltre 15 mila). Lla donna disperata è andata a vivere lontano dalla famiglia, rompendo ogni rapporto, ma i creditori erano sempre lì ad aspettarla. A liberarla dall’incubo è stata Legge3.it, un’organizzazione formata da professionisti, avvocati ma non solo, che da anni, in tutta Italia, aiuta privati e imprenditori a uscire da situazioni di sovraindebitamento, alla quale la donna si rivolge alla fine del 2021. Grazie agli strumenti della legge Salva-suicidi del 2012, è stata presentata al tribunale di Varese la pratica per la liquidazione controllata, per dimostrare la buona fede della donna.

Il Tribunale si è espresso in suo favore, stralciando la gran parte del debito e prevedendo un piano di rientro sostenibile, con il quale la donna si impegna a pagare 700 euro al mese per t re anni. "Questa è una delle storie che mi ha colpito molto, perché non parla solo delle difficoltà di chi fa impresa in Italia e deve scontrarsi con la crisi economica, ma di una famiglia divisa dai debiti – commenta Gianmario Bertollo fondatore di Legge3 –. Purtroppo nelle imprese a conduzione familiare, che secondo il Global Family Business sono il 65% del totale, mancano spesso una visione manageriale e le giuste competenze, necessarie a un imprenditore per far fronte alle difficoltà, analizzare ed anticipare il contesto, e continuare a crescere. Questa vittoria in tribunale per noi ha un grande significato, e auguriamo alla nostra assistita di ritrovare la serenità che merita".