
C’è chi lo ricorda ragazzino dietro al bancone del bar della madre e chi il suo sorriso e affabilità. Ha girato da un continente all’altro preparando ogni “scoperta” con puntiglio.
Era nato e vissuto fino a qualche anno fa, prima di trasferirsi a Lonate Pozzolo, a Ferno, Omar Zin, 49 anni, il motociclista morto tragicamente in Romania, aggredito da un’orsa. Dipendente aeroportuale di Sea, era molto conosciuto nel paese natale dove aveva molti amici. I più anziani lo ricordano ragazzino dietro al bancone del Caffè Roma, nel centro storico, gestito dalla mamma Domenica, il bar in passato punto di ritrovo dei fernesi. Nel paese, alle porte dell’aeroporto di Malpensa dove lavorava, il dolore è profondo, "Omar era una gran brava persona, amico di tutti", sono parole che ripetono in tanti stringendosi alla famiglia, al papà Paolo, alla sorella Barbara, titolare di una gelateria. Secondo quanto riferito alla famiglia dalle autorità il motociclista, amante dei viaggi e della natura, si sarebbe fermato per fotografare un piccolo lago, incamminandosi lungo un sentiero dove si sarebbe imbattuto in alcuni cuccioli di orso. All’improvviso sarebbe comparsa la loro mamma, quindi l’aggressione che non gli ha lasciato scampo.
La comunità di Ferno è scossa, incredulità e dolore sono i sentimenti tra la gente, Bruna ricorda: "Ha frequentato l’oratorio con i miei figli, per anni l’ho visto uscire con la moto per andare al lavoro, salutava sempre e sempre sorridente, siamo tutti sconvolti per la tragedia". È scossa la zia, Rita Zin: "Ho avuto la notizia tremenda da mia nipote, non ci sono parole, non riesco a credere a quanto è capitato a Omar".
Per chi lo ha conosciuto bene non c’è un attimo di esitazione nel definirlo un viaggiatore esperto, prudente, che non lasciava nulla al caso, ogni viaggio era preparato con cura, studiato per bene. Tra gli amici il barbiere, Michele, con negozio in via Roma, nel centro storico a Ferno. La commozione è profonda, gli occhi si fanno lucidi, "ci conoscevamo da una vita – dice – viveva per viaggiare, aveva sempre in mente nuove mete, nuovi itinerari, per andare alla scoperta". Il ricordo all’ultima volta che ha incontrato Zin: "Venerdì – continua il barbiere – era qui in negozio. Mi ha parlato del viaggio in Romania, in moto, da solo, era contento, e sorridente come sempre".
Maria Rosa Veronese, oggi è titolare dell’attività di lavasecco, ma in passato ha lavorato in aeroporto a Malpensa, addetta al servizio in mensa. "Ho conosciuto Omar molti anni fa – ricorda – subito colpiva per il suo carattere aperto, era estroverso, simpatico, una fortuna averlo per amico, un’ottima persona, in paese siamo sconvolti per la sua tragica morte". Conosceva bene Zin il sindaco Sarah Foti che esprimendo il cordoglio e la vicinanza dell’intero paese alla famiglia dice: "Siamo tutti sgomenti, caro Omar, non dimenticheremo mai il tuo sorriso e la tua gioia di vivere". Un sorriso, "indelebile" ha scritto un amico.