
Due immagini di Nicolò Maja, unico sopravvissuto alla strage di Samarate
Samarate, 19 agosto 2025 – Per Nicolò Maja, unico sopravvissuto alla strage familiare di Samarate, un'altra tappa nel percorso per "tornare alla normalità" dopo che la sua vita è rimasta sconvolta la notte fra il 3 e il 4 maggio 2022, quando il padre ha sorpreso nel sonno e ammazzato a colpi di martello la moglie Stefania Pivetta e la figlia minore Giulia, scagliandosi anche contro Nicolò senza però riuscire a ucciderlo.
Il giovane, che prima della tragedia studiava per diventare pilota d'aereo e aveva preso il brevetto, questa mattina, martedì 19 agosto, ha effettuato il suo primo volo in elicottero, come passeggero, negli stabilimenti del colosso del settore aerospaziale Leonardo a Samarate, dove ha trovato lavoro.
L’itinerario
Ha sorvolato con i colleghi i cieli del Varesotto, prima di partire per le ferie in Emilia Romagna con i nonni materni. "Il lavoro lo sta aiutando molto - spiega il nonno, Giulio Pivetta - ha trovato un ottimo ambiente e attualmente è in servizio nell'hangar dove viene effettuata la manutenzione degli elicotteri. È tornato a guidare l'auto, desidera andare a vivere da solo e conquistare la sua piena autonomia. Sono grandi passi avanti, considerando come è stato ridotto quella notte e i danni che ha subito".

Il papà assassino
Il padre, l'interior designer Alessandro Maja, autore di una strage familiare rimasta ancora senza una spiegazione, sta intanto scontando in carcere la condanna definitiva all'ergastolo. Scrive di frequente lettere al figlio, unico sopravvissuto alla mattanza, in cui chiede "scusa" per aver distrutto una famiglia "che amavo".