Il ricovero dei disperati. La Fondazione Vincenziana: "Il palazzo verrà sistemato"

Magenta, progetti di riqualificazione dello stabile al vaglio della direzione

Il ricovero dei disperati. La Fondazione Vincenziana: "Il palazzo verrà sistemato"

Il ricovero dei disperati. La Fondazione Vincenziana: "Il palazzo verrà sistemato"

Come cambierà quello che è conosciuto da tutti come il palazzo della Vincenziana a Magenta? Ad oggi è impossibile dirlo, ma quel che è certo è che quello stabile in via Casati, nel quartiere ex Somaschi, non rimarrà nelle condizioni attuali. Ovvero inutilizzato e degradato. Vecchio ricordo di quando la Vincenziana ospitava a Magenta un centinaio di richiedenti asilo. "La Fondazione – spiega la direzione – sta valutando da tempo diversi progetti per trovare una dignitosa sistemazione all’immobile". In questi giorni numerosi senza tetto lo stanno utilizzando come dimora per trovare una sistemazione al riparo dal gelo notturno. L’altro giorno erano stati chiamati anche i Carabinieri perché erano stati visti alcuni individui che poi sono fuggiti. Al momento non è possibile sapere su quale tipo di progetto si sta puntando perché le valutazioni da fare saranno diverse.

"Non si tratta di una questione risolvibile in poco tempo – continuano – ma quello che possiamo assicurare è che si tratta di un dossier attenzionato dal Presidente assistito dal Consiglio di Amministrazione". La Fondazione vanta tre collegi universitari: il San Filippo Neri, il San Paolo e il Bertoni. E dispone di un progetto formativo che orienta il lavoro nei collegi e si rivolge a studenti, educatori (direttori, assistenti spirituali, tutor) e collaboratori, ciascuno per le proprie responsabilità e competenze. Un lavoro che crede fortemente nello spirito comunitario che si forma all’interno dei collegi e nella formazione culturale dei ragazzi. Oggi le coperte lasciate dai senza tetto nel sotterraneo rappresentano un pugno nell’occhio. Il segno di un degrado generale che vede troppe persone chiedere con forza un alloggio, anche temporaneo.

Graziano Masperi