Il declino del settore tessile? Tutta colpa della mancanza di tecnici

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Il settore tessile è destinato ad un rapido declino non per mancanza di imprenditori ma per mancanza di tecnici. La scuola non li forma e neanche i corsi post diploma sono in grado di attrarre i giovani. L’ultimo corso Its a Busto non è neanche potuto partire per lo scarso numero di adesioni. Renata Ceruti (foto), unica donna a diplomarsi perito tessile nel 1968, per 12 anni presidente dell’associazione ex allievi dell’istituto tessile Facchinetti di Busto Arsizio, ha lanciato l’allarme. Ha bussato alla porta della Regione ma invano. "Il tessile non è solo moda e abbigliamento, come sembra dai corsi proposti nelle scuole con la riforma degli istituti tecnici, ma anche arredamento casa e trova applicazioni in tutti i settori con la produzione di filtri, reti di protezione, tessuti, vele, cerotti. Si punta solo alla moda non si pensa a preparare operai specializzati, non si fanno corsi per meccatronica applicata ai macchinari tessili e stage in azienda". "Ci sono i corsi Its e Ifts ma la gente non si iscrive perché si è generata una cattiva luce. Io ai master dico ai ragazzi che prima di lavorare col camice bianco bisogna indossare la tuta, ma a molti non piace". "I corsi così concepiti non sono adatti alle esigenze delle aziende. Si pretende di fare tutto in un solo anno. Non basta". Il nostro settore non è in crisi, ma se nessuno ci viene a lavorare per forza le aziende dovranno chiudere". Giovanni Chiodini